Etiopia

Resilienza è la migliore definizione per descrivere le persone nel Tigray”: la voce del’eparca di Adigrat

(Agencia Fides. Antonella Prenna).

“Guarigione dai traumi della guerra, ripresa a livello umano e fisico, costruzione della pace, sono i punti salienti sui quali ci stiamo concentrando per fare fronte alla devastazione e alle violenze che la popolazione del Tigray continua a subire a seguito del conflitto fra il governo regionale e il governo federale etiope”. In una conversazione con l’Agenzia Fides il vescovo dell’eparchia cattolica di Adigrat, Tesfaselassie Medhin, ha espresso la profonda sofferenza che vive in prima persona in questa che era un tempo terra rigogliosa, rinomata per le sue chiese millenarie tra le rocce a 3000 metri, i paesaggi mozzafiato e le tradizioni ospitali.

Ethiopia

Corno d’Africa, la trappola per un terzo dei profughi del mondo

Guerre e mutamenti climatici, il doppio killer ha provocato 40 milioni di profughi nel Corno d’Africa, in Kenya e in Sudan. Ovvero un terzo degli oltre 120 milioni di profughi globali in quello che secondo l’Unhc/Acnur e è il dodicesimo anno record consecutivo. E in questa fetta d’Africa oscurata, gli aiuti dei donatori internazionali sono insufficienti per affrontare una colossale emergenza alimentare che colpisce soprattutto donne e bambini. Per accendere i riflettori sul dramma in corso e raccogliere fondi necessari a salvare milioni di vite, l’Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite (Unhcr/Acnur) in prima linea in Sudan e in Corno d’Africa, ha lanciato la campagna “Torniamo a sentire” con la quale chiede a tutti di donare per contribuire a garantire aiuti essenziali per la sopravvivenza, cibo, alloggi di emergenza, acqua potabile e cure mediche a milioni di rifugiati e sfollati.

Los obispos etíopes agradecen al Papa su apoyo ante las problemáticas del país

(MATEO GONZÁLEZ ALONSO. Vida Nueva).

El cardenal de Addis Abeba Berhaneyesus Demerew Souraphiel confía en que las jóvenes generaciones busquen la paz y la reconciliación del país

En la agenda del papa Francisco la semana pasada, antes de bajar de intensidad su actividad durante el mes de julio, estaba el encuentro con los obispos de la Iglesia de Etiopía que han realizado su visita ‘ad Limina’ a Roma. El cardenal Berhaneyesus Demerew Souraphiel, arzobispo de Addis Abeba ha estado acompañado en esta ‘peregrinación’ por otros 12 obispos y un sacerdote de la Iglesia católica etíope, encontrándose con el pontífice el 28 de junio.

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Etiopia, i drammi della guerra in Tigray e l’aiuto per ridare salute e dignità

(Antonella Palermo. Vatican News).

Aldo Morrone, direttore dell’Istituto Internazionale Scienze Mediche, Antropologiche e Sociali (IISMAS), è rientrato dal Corno d’Africa, testimone dei traumi del conflitto, degli abusi sulle donne, della distruzione di infrastrutture di base. Parla della tenacia e dedizione con cui continua a operare l’ospedale che sostiene al confine con l’Eritrea: “Sentirsi toccati nelle piaghe è un modo per avere una immediata comunicazione. Sono loro che mi insegnano la solidarietà vera”

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“I’m a witness to unspeakable suffering, death”: Bishop in Ethiopia on Tigray, Wants Pretoria Peace Pact Implemented

(ACI Africa. Silas Isenjia).

The Bishop of Ethiopia’s Catholic Eparchy of Adigrat, which covers the Tigray region has witnessed firsthand the “unspeakable suffering” and even death of the people of God in the embattled region of the Horn of Africa nation.

In a statement that ACI Africa obtained Friday, April 19, Bishop Tesfasellassie Medhin pleads for the implementation of the 2 November 2022 peace agreement in Pretoria, South Africa, in which the Ethiopian government and the Tigray People’s Liberation Front (TPLF) pledged to “permanently silence the guns and end the two years of conflict in northern Ethiopia”. 

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Catholic Irob minority has lost its home in Ethiopia’s Tigray region

( Catholic Herald).

A Catholic minority in Ethiopia’s northern Tigray region is “in danger of disappearing” after three and a half years of brutal and violent occupation by the Eritrean army, according to a recent article in the Italian press.

The tragedy of the Irob community is unfolding against the larger tragedy across the Tigray region caused by two years of civil war that has resulted in at least 600,000 deaths, millions of displaced persons and a famine, reports Avvenire, a leading Italian daily newspaper.

The Irob, who number around 50,000 people, have lived for centuries in the rural and mountainous territory on the border between Ethiopia and Eritrea, primarily as farmers. Speaking the Saho language and with the majority following the Catholic Faith, this has set them apart from the rest of the population of the surrounding region who speak Tigrinya and belong to the Ethiopian Orthodox Church.

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Profughi, Sant’Egidio: nuovi arrivi dall’Etiopia con i corridoi umanitari

(EXAUDI Catholic News. Exaudi Redazione).

Lunedì 15 aprile sono arrivati ​​a Fiumicino 97 rifugiati provenienti dal Corno d’Africa, con un volo di linea dell’Ethiopian Airlines proveniente da Addis Abeba, grazie ai corridoi umanitari promossi da Comunità di Sant’Egidio e Conferenza Episcopale Italiana con la collaborazione dei ministeri dell’Interno e degli Esteri. Le 97 persone, in maggioranza di nazionalità eritrea e somala, erano da tempo rifugiate in Etiopia e sono state, in parte, segnalate da familiari o amici che si trovano in Italia, alcuni dei quali arrivati precedentemente con i corridoi umanitari.

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