(Avvenire. Mateo Liut).
Ogni giorno «troppe strade, forse una volta odorose di pane sfornato», vengono ridotte «a cumuli di macerie a causa della guerra, dell’egoismo e dell’indifferenza». Ecco perché è «urgente riportare nel mondo l’aroma buono e fresco del pane dell’amore, per continuare a sperare e ricostruire senza mai stancarsi quello che l’odio distrugge». È ancora una volta la voce di papa Francesco a lanciare un forte appello perché cessi immediatamente la violenza dei numerosi conflitti in corso in diverse aree del pianeta. Un nuovo monito pronunciato nel corso dell’omelia, durante la Messa del Corpus Domini presieduta ieri pomeriggio nella Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma. E al termine della celebrazione si è svolta la processione su via Merulana fino a Santa Maria Maggiore: l’ostensorio con il Santissimo è stato portato, quindi, lungo le vie della capitale. Un gesto il cui significato è stato ricordato dello stesso Francesco al termine dell’omelia: «Non lo facciamo per metterci in mostra, e neanche per ostentare la nostra fede, ma per invitare tutti a partecipare, nel Pane dell’Eucaristia, alla vita nuova che Gesù ci ha donato».