(L’Obsservatore Romano. Redazione)
Un tragico primato. È quello detenuto dalla Repubblica Centrafricana, al primo posto tra i Paesi più a rischio di crisi umanitarie e disastri. Lo rivela l’Unicef, con la propria rappresentante nella nazione africana, Meritxell Relaño Arana. «I tre milioni di ragazze e ragazzi della Repubblica Centrafricana si trovano ad affrontare il più alto livello registrato di crisi e privazioni sovrapposte e interconnesse al mondo», ha detto in un intervento a Ginevra. Oltre dieci anni di conflitto prolungato e di instabilità «hanno messo a rischio ogni singolo bambino» del Paese, ha aggiunto il fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, con riferimento alle instabilità iniziate a fine 2012, quando gruppi di miliziani provenienti dal nord-est, i Séléka, attaccarono Bangui, rovesciando poi il presidente François Bozizé e dando inizio a una sanguinosa guerra civile, con un’ondata di violenze tra gli stessi gruppi Séléka e le milizie anti Balaka.