(Il Giornale. Alberto Giannoni).
A Torino ragazze velate per proclamare l’occupazione. Il sermone di un imam.
Un proclama con la «kefiah» sulla testa a mo’ di velo, dentro una scenografia di drappi «palestinesi» sul tavolo e dietro le spalle. Qualcuno l’ha chiamata «carnevalata», ad altri è parsa una scena inquietante quella delle tre ragazze che l’altra sera hanno annunciato l’occupazione del rettorato di Torino per indurre l’università a disdire le relazioni con gli atenei israeliani. Un «boicottaggio» dal sapore antisemita biasimato autorevolmente anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma chiesto a gran voce da minoranze di estrema sinistra, parte di una rete globale di attivisti ideologizzati e anti-occidentali che lavora per l’isolamento dello Stato ebraico, unica democrazia del Medio oriente, e non si fa alcuna remora a sostenere quella che viene definita «la resistenza» anti-Israele, anche armata, fosse pure quella di Hamas, il movimento terroristico del 7 ottobre.