Il summit. A Riad la “Davos saudita”: «Per la transizione più dialogo Nord-Sud».

(Avvenire. Paolo M. Alfieri).

In un pianeta che vede un numero crescente di fratture e tensioni, il nodo della rivitalizzazione del dialogo Nord-Sud del mondo e di una crescita inclusiva, anche tenendo conto della transizione energetica, ha fatto da filo conduttore della due giorni della riunione straordinaria del World Economic Forum (Wef) che si chiude oggi a Riad, capitale di un’Arabia Saudita che prova non solo a porsi al centro dello scacchiere mediorientale, ma anche a rafforzare il suo profilo globale. Oltre 1.000 tra leader politici, organizzazioni internazionali e top manager provenienti da oltre 90 Paesi stanno partecipando ai lavori di quella che è stata ribattezzata come la “Davos saudita”: tra questi, anche il segretario di Stato Usa Antony Blinken, l’Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza Josep Borrell, la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock e molti altri.

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