(Il nuovo Sismógrafo. Antonio Gurrado ).
Dal pontefice “gaffeur” a quello che tira “sberloni” al pol. corr. L’unica cosa su cui le testate italiane sembrano d’accordo è nel presentarlo come inadeguato al ruolo che riveste.
Da “gaffe” (Repubblica) a “duro attacco” (Ansa), la parola resa sorprendentemente celebre dal Papa è finita sui giornali secondo tutto un ventaglio di interpretazioni: “scivolone” (La Stampa e L’Unità), “battuta” (TgCom24), “sfogo” (Il Giornale), se non addirittura l’idea di un Papa che parla “a modo suo” (Corriere) o che dà una “sberla al politically correct” (Libero).