(L´Osservatore Romano).
«Eccola qua, la enfant terrible…». Papa Francesco sta finendo il giro del sagrato della basilica di San Pietro dopo l’udienza generale; tra i saluti a bimbi malati, sacerdoti e giovani sposi, incrocia il guizzo azzurro degli occhi di suor Geneviève Jeanningros, piccola sorella di Gesù, quasi un’icona del «Vangelo vissuto terra terra», cioè di una pastorale svolta da 56 anni in mezzo alle comunità Lgbtq+ e ai giostrai del Luna Park di Ostia Lido, con i quali condivide la vita abitando in una roulotte insieme alla consorella Anna Amelia. Giacchetto a coprire le spalle minute e il velo blu ad incorniciare un volto dai tratti quasi botticelliani nonostante le rughe degli 81 anni, la suora è seduta in prima fila. È l’ultima dopo un «gruppo mischiato»: persone omosessuali, transessuali, una coppia di catechisti, una ragazza impegnata nella pastorale carceraria tra i transgender di Rebibbia. Lei in realtà non li conosce, né domanda chi sono o quale sia il loro orientamento sessuale: «No, non chiedo». Francesco si ferma a salutare, consegna un rosario ad Ada che oggi festeggia il compleanno, poi stringe le mani, fa una battuta, dà una benedizione. Con suor Geneviève poche parole e un sorriso veloce; è lo scambio con un’amica che si vede spesso. D’altronde la religiosa francese quasi ogni mercoledì è all’appuntamento in piazza San Pietro per salutare il Pontefice e fargli incontrare gruppi di gente: nomadi, circensi, transgender, omosessuali, coppie di vario tipo. «In questi mondi vediamo passare gente di tutti i tipi e il tuo cuore si apre», racconta suor Geneviève, ricordando pure l’incontro coi familiari (mamma, papà, sorelle, compagno) di un medico statunitense gay, morto di Covid per il suo impegno “in trincea” durante la pandemia a cui però sono stati rifiutati i funerali in Chiesa perché omosessuale. «Il padre ha detto: “Io a questa Chiesa non credo più”. Tramite una sorella degli Usa li abbiamo fatti venire a Roma e hanno salutato il Papa che li ha benedetti… E loro sono ripartiti, in tutti i sensi».