Mecca, oltre mille morti per il caldo: la minaccia del clima sull’Hajj

(asianews).

Più dei timori della guerra a Gaza e dei rischi legati alla calca nei luoghi santi, in passato fonte di incidenti mortali dal bilancio (a volte) pesantissimo, quest’anno il nemico numero uno per i fedeli alla Mecca per l’Hajj è il caldo. Un bilancio diffuso questa mattina dall’Afp, che tiene conto dei dati forniti dai rispettivi Paesi, finora sono morte oltre mille persone che stanno partecipando, in questi giorni, al pellegrinaggio maggiore ai luoghi santi dell’islam. Ad oggi Riyadh non ha fornito un numero ufficiale dei morti – con l’Egitto che paga il prezzo maggiore con 658 deceduti per afa e colpi di calore – ma sottolinea che la grande maggioranza (almeno 630) erano irregolari che non si erano registrati e non avrebbero titolo per partecipare. 

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Il summit. A Riad la “Davos saudita”: «Per la transizione più dialogo Nord-Sud».

(Avvenire. Paolo M. Alfieri).

In un pianeta che vede un numero crescente di fratture e tensioni, il nodo della rivitalizzazione del dialogo Nord-Sud del mondo e di una crescita inclusiva, anche tenendo conto della transizione energetica, ha fatto da filo conduttore della due giorni della riunione straordinaria del World Economic Forum (Wef) che si chiude oggi a Riad, capitale di un’Arabia Saudita che prova non solo a porsi al centro dello scacchiere mediorientale, ma anche a rafforzare il suo profilo globale. Oltre 1.000 tra leader politici, organizzazioni internazionali e top manager provenienti da oltre 90 Paesi stanno partecipando ai lavori di quella che è stata ribattezzata come la “Davos saudita”: tra questi, anche il segretario di Stato Usa Antony Blinken, l’Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza Josep Borrell, la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock e molti altri.

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