(Il Giornale. Francesca Galici).
Sergio Mattarella questo pomeriggio si è recato all’università La Sapienza di Roma per la cerimonia “Giornata del laureato”. L’università romana è una di quelle in cui, da qualche giorno, sono state piantate le tende degli studenti che protestano per la Palestina, che pretendono dalle università azioni di boicottaggio contro Israele. Come da protocollo, il presidente della Repubblica è salito al Rettorato, messo del mirino degli studenti-attivisti che non accettano l’indipendenza ideologica del loro ateneo e accusano la rettrice di non essersi schierata apertamente e pubblicamente contro la Palestina. All’arrivo di Mattarella, i collettivi hanno cercato di attirare la sua attenzione urlando slogan come “Palestina libera” e accendendo dei fumogeni. Gli studenti hanno anche lanciato all’indirizzo del corteo presidenziale decine di aeroplanini di carta, fatti con la lettera che è stata letta poco prima, in cui chiedono un confronto con il Capo dello Stato. L’hanno invitato a unirsi a loro all’accampamento cosa che, per ragioni di sicurezza, il presidente della Repubblica non ha fatto. “Una lettera pubblicata ieri mi chiede di non rinchiudermi in quella che viene definita torre d’avorio del rettorato. Un cartello mi chiede cosa ne penso di quel che succede in Medio Oriente e io intendo rispondere”, ha dichiarato Mattarella durante la cerimonia. Il Presidente ha poi citato il discorso tenuto all’Onu e ha ribadito il ripudio verso “ogni violazione dei diritti umani” e ha auspicato “il dialogo” in ogni ambito, anche accademico, ribadendo il “cessate il fuoco” che ha chiesto otto giorni fa, intervenendo all’Assemblea generale delle Nazioni unite, a New York, e con una lettera inviata per la Festa della Repubblica di Israele.