(FarodiRoma. redazione) …
“La democrazia è il filo rosso che ha attraversato la storia del Paese dopo il totalitarismo fascista”. “La visione cristiana ha contribuito, insieme a quella comunista, a quella socialista e a quella liberale, alla straordinaria sintesi della Costituzione” che rappresentava “una alta condivisione di quello che univa”. All’ indomani di elezioni che hanno invece polarizzato i consensi in senso opposto a quell’arco costituzionale che ha indirizzato nei decenni precedenti la politica italiana, il card. Matteo Maria Zuppi, nella lectio magistralis tenuta al Link Campus di Roma e introdotta dal vaticanista Piero Schiavazzi, docente dell’ateneo privato, ha dato voce alle preoccupazioni che un tale risultato ha suscitato nei vescovi italiani, inquieti anche, e forse pure di più, per l’astensionismo che ha toccato il 52 per cento, una quota mai raggiunta. Il dato della scarsa partecipazione al voto “non può che preoccupare”. Non possiamo accettarlo come un dato ineluttabile. Risponde, infatti, a un’esigenza da parte dei cittadini di una maggiore democrazia, “non del contrario” ed è inaccettabile una cultura diffusa che disprezza o considera di poco conto la democrazia rappresentativa, frutto di una politica “ridotto a spettacolo emotivo”, ha sottolineato l’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei nel suo intervento definendolo il sintomo di “una democrazia in difficoltà”. “Non dobbiamo accettare chi disprezza la democrazia rappresentativa”, ha detto ancora Zuppi.