(Andrea Gagliarducci. Acistampa).
Si attendeva la luce verde del Comitato del Consiglio d’Europa MONEYVAL alle modifiche normative, che è arrivata il 28 maggio, perché l’Autorità antiriciclaggio vaticana definisse e delineasse il suo rapporto annuale. Che è uscito poi il 17 giugno, direttamente sul sito dell’Istituto, senza una comunicazione istituzionale, senza una conferenza stampa di presentazione – non se ne fanno più dal 2019 – come se le questioni finanziarie fossero diventate improvvisamente qualcosa non da tenere nascosto, ma di certo da non enfatizzare.
Il rapporto dell’Autorità di Supervisione e Informazione Finanziaria 2023 – ASIF come si dice adesso, mentre prima era AIF – si presenta in 30 pagine che non hanno sostanziali novità, ma che includono anche dei box in cui si presentano alcune novità normative. Forse la più significativa delle novità è quella che riguarda la possibilità di esternalizzare i servizi per gli enti vigilati – e cioè solo uno: lo IOR – anche se a seguito di quella che viene definita una attenta valutazione dei rischi. Ed è magari un modo del sistema di proteggere se stesso, dopo che lo stesso IOR si è trovato a pagare dei costosi consulenti esterni nel corso degli ultimi dieci anni, come il Promontory Financial Group che è poi finito nella maretta di alcuni scandali finanziari negli Stati Uniti.