Per il card. Zuppi “la Chiesa deve fare i conti con la cultura nel suo insieme”, altrimenti rischia di perdere il contatto con la società (A. Sillioni)

(FarodiRoma. Di redazione).

“Per non perdere vitalità e capacità comunicativa la Chiesa deve fare i conti con la cultura nel suo insieme, prendendo in considerazione tanto le élite intellettuali laiche che la dominante cultura di massa”. Lo ha detto il card. Matteo Maria Zuppi nel suo intervento all’Assembela dell’Episcopato italiano. “Senza rapporti con il mondo della cultura, la Chiesa perde – ha osservato il presidente della Cri – anche il contatto con il mondo sociale, oggi molto più estesamente scolarizzato e acculturato di quanto fosse nella prima metà del secolo scorso”. “Nonostante l’originalità e la determinazione di Papa Francesco”, secondo Zuppi, “dobbiamo chiederci se non pecchiamo di “timidezza” e di mancanza di “fantasia creativa” in ambito culturale. In altri termini, una Chiesa che non sia militanza e immaginazione culturale soffre di una colpevole, grave mancanza e omissione: non rende vivo e attuale il messaggio cristiano. La Chiesa deve aiutare la discussione critica delle ideologie, dei miti, degli stili di vita, dell’etica e dell’estetica dominanti. Se è vero che la Chiesa ha bisogno di cultura, aggiungerei che è anche la cultura ad avere bisogno del punto di vista cristiano”.

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