POPE FRANCISCO

Pope: ‘I asked for Aung San Suu Kyi’s release by offering her hospitality in the Vatican’

(AsiaNews)

In a conversation with Jesuits that took place in Jakarta and was published today by ‘La Civiltà Cattolica’, the pontiff – responding to a question from a Burmese confrere – recounted that he had asked for the release of the Nobel Peace Prize winner imprisoned in a location unknown to her own family

INDONESIA

Con rifugiati e orfani l’accoglienza a papa Francesco a Giacarta

(AsiaNews. Mathias Hariyadi)

La cerimonia all’aeroporto Sukarno-Hatta, prima del trasferimento in nunziatura. La gente di Giacarta colpita dall’estrema semplicità di Francesco. Durante il volo di tredici ore in dono al pontefice anche una riproduzione della stele di Xi’an, testimonianza delle radici antiche del cristianesimo in Cina.

AFGHANISTAN

Kabul, donne a volto coperto e barba per gli uomini: la sharia talebana ora è legge

(AsiaNews).

A vigilare sull’applicazione delle norme il ministero della Morale. Nell’ultimo anno oltre 13mila persone fermate, la metà delle quali trattenute per 24 ore. Previste regole specifiche anche per i media, come il divieto di mostrare immagini di esseri viventi. Le sanzioni includono consigli, avvertimenti di punizione divina, minacce verbali, confisca di proprietà, detenzione. 

PAKISTAN

dai cattolici solidarietà e condivisione con gli sciiti per l’Ashura

(asianews. Shafique Khokhar).

La Commissione per il dialogo interreligioso e l’ecumenismo (Ccide) ha promosso un “Sabeel” per la comunità musulmana Dawoodi Bohra. Fra gli eventi un “cammino” nell’area della cattedrale e la distribuzione di bevande fresche per rompere il digiuno. La carovana interreligiosa annuale del Rwadari Tehreek Pakistan ha raggiunto Karabla Gamay Shah

OMAN

 l’Isis rivendica l’attacco alla moschea, nove i morti e quasi 30 feriti

(ASIAnews)

Nove persone sono state uccise, tra cui tre aggressori, e quasi una trentina sono rimaste ferite, nell’attacco alla moschea sciita di Ali bin Abi Talib, in Oman, la sera del 15 luglio. Un episodio di sangue raro nel Sultanato, che ha causato la morte di almeno quattro pakistani, un indiano e un poliziotto. A rivendicare l’azione lo Stato islamico (SI, ex Isis) in un messaggio su Telegram.

La religione tengriana in Kazakistan

(asianews.  Vladimir Rozanskij).

Negli ultimi anni crescono i cittadini del Kazakistan che stanno aderendo alla religione sciamanica del tengrismo, di origine etnica turco-mongola medievale. Superano ormai il milione di persone, tanto che i suoi seguaci hanno aperto una petizione sul sito epetition.kz con la richiesta del riconoscimento legale del loro culto come una delle religioni ufficiali del Paese. Gli esperti del settore sono piuttosto divisi sul fatto di ritenere il tengrismo una religione o una semplice visione del mondo, una filosofia o addirittura un’ideologia politica. Il fondamento del tengrismo rimane comunque la devozione alla natura, agli antenati e al dio del sole Tengri.

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Il conflitto sempre più duro tra la Chiesa e il governo in Armenia

(asianews. Vladimir Rozanskij).

– La Chiesa Apostolica Armena ha assunto ormai una posizione politica esplicita di confronto con il governo di Erevan, con il rischio di una radicalizzazione sempre più violenta delle proteste di piazza, guidate dall’arcivescovo di Tavowš, Bagrat Galstanyan, che continua a ripetere che “non lasceremo le strade fino alla vittoria”, cioè fino alle dimissioni del primo ministro Nikol Pašinyan.

Galstanyan non si limita ad arringare le folle, ma le spinge all’assalto dei palazzi del potere, com’è successo nei giorni scorsi, cercando di rinchiudere il premier e i deputati in quello dell’Assemblea nazionale per costringerli poi a presentarsi davanti al “tribunale popolare” da lui stesso presieduto. La polizia ha cominciato a usare le maniere forti per disperdere i dimostranti, anche se finora l’arcivescovo rivoluzionario non è stato toccato. Pašinyan e i sostenitori della maggioranza di governo stanno però utilizzando argomenti sempre più infuocati contro gli oppositori ecclesiastici.

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Mecca, oltre mille morti per il caldo: la minaccia del clima sull’Hajj

(asianews).

Più dei timori della guerra a Gaza e dei rischi legati alla calca nei luoghi santi, in passato fonte di incidenti mortali dal bilancio (a volte) pesantissimo, quest’anno il nemico numero uno per i fedeli alla Mecca per l’Hajj è il caldo. Un bilancio diffuso questa mattina dall’Afp, che tiene conto dei dati forniti dai rispettivi Paesi, finora sono morte oltre mille persone che stanno partecipando, in questi giorni, al pellegrinaggio maggiore ai luoghi santi dell’islam. Ad oggi Riyadh non ha fornito un numero ufficiale dei morti – con l’Egitto che paga il prezzo maggiore con 658 deceduti per afa e colpi di calore – ma sottolinea che la grande maggioranza (almeno 630) erano irregolari che non si erano registrati e non avrebbero titolo per partecipare. 

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Turchia, Corte costituzionale: espulsione di leader protestanti non viola libertà fede

(asianews).

 L’espulsione da parte delle autorità governative di leader protestanti e pastori a capo di Chiese sulla base di rapporti dei servizi segreti “non costituisce una violazione della libertà di religione”. È quanto ha stabilito la Corte costituzionale con una decisione a maggioranza presa nei giorni scorsi e che riapre più di un interrogativo sulla pratica del culto. Nel mirino la comunità protestante, con oltre 170 comunità sparse sul territorio e che, da anni, segnalano criticità e abusi: richieste negate, permessi di soggiorno revocati e deportazioni a forza sono solo alcuni esempi. Ciononostante, per i giudici governo e amministrazioni hanno agito secondo giustizia e non vi sarebbe stata alcuna “violazione” nel vietare l’ingresso o la permanenza a leader religiosi che, in risposta, hanno promosso una protesta ricorrendo in tribunale.

Il direttorato per la Gestione dell’immigrazione ha applicato il codice restrittivo N-82 contro protestanti già residenti che comporta una “autorizzazione preventiva” all’ingresso. L’applicazione della norma è stata presa per motivi di ordine pubblico, sicurezza o salute, in linea con i rapporti dell’Organizzazione nazionale di intelligence (Mit) che descrivevano “attività missionarie”. Revocati i permessi di soggiorno, emessi ordini di deportazione contro alcuni e quanti sono andati all’estero per le vacanze non hanno potuto rientrare in Turchia. I funzionari religiosi hanno quindi portato la questione davanti alla magistratura ma già in primo e secondo grado non erano emersi estremi per rilevare violazioni e le decisioni erano “conformi alla legge e alla procedura”. Secondo i giudici all’ingresso era possibile richiedere un permesso speciale o un visto adatto allo scopo. 

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Galstanyan, il vescovo armeno che aspira al governo

(asianews. Vladimir Rozanskij).

Una nuova figura si sta imponendo sulla scena politica dell’Armenia, dilaniata dal contrasto tra le forze di maggioranza, favorevoli alle trattative di pace con l’Azerbaigian, e quelle di opposizione che rivendicano la difesa dei territori di confine. Queste ultime dal 9 maggio scorso hanno trovato la loro guida in un religioso, l’arcivescovo Bagrat Galstanyan della diocesi di Tavowš, la zona più interessata alle ultime dispute tra armeni e azeri.

Dopo una “marcia su Erevan” per tutta l’Armenia dalla periferia verso il centro, a imitazione di quella che condusse al potere l’attuale premier Nikol Pašinyan, il vescovo sta ora incitando a continue proteste di piazza. L’ultimo corteo è partito dalla chiesa di Sant’Anna della capitale senza dire dove era diretto, “verso un posto importante” ha assicurato Bagrat, e raggiungendo infine l’ufficio del Garante per i diritti dell’uomo, “per ottenere risposte alle nostre domande, e sapere se esistono ancora dei diritti nel nostro Paese”.

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A p. D’Ambra la massima onorificenza della Chiesa filippina

(Asia News. Santosh Digal).

Missionario del PIme da quarant’anni promuove il dialogo interreligioso e la pace tra cristiani e musulmani a Mindanao. Durante la prossima sessione della Conferenza episcopale a luglio riceverà il premio intitolato al mons. Jorge Barlin, il primo vescovo filippino. La Conferenza Episcopale delle Filippine (CBCP) ha annunciato che conferirà un premio a p. Sebastiano D’Ambra, missionario del Pime, per i suoi sforzi nel promuovere la pace e il dialogo tra cristiani e musulmani a Mindanao, nel sud delle Filippine.

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P. Andrei Paz, filippino, nuovo superiore generale dei missionari di San Colombano

(Asia News. Santosh Digal).

Manila (AsiaNews) – Il sacerdote filippino p. Andrei Paz è il nuovo superiore generale dei missionari di San Colombano, istituto irlandese che ha una lunga storia di apostolato in Asia, anche nella Cina continentale, con legami che continuano ancora oggi come abbiamo ricordato nei giorni scorsi in Ecclesia in Asia. L’elezione è avvenuta durante l’assemblea generale 2024 dell’istituto in programma ogni sei anni e che si è svolta in questi giorni a Lima, capitale del Perù.  “È con grande gioia – si legge in un comunicato inviato ad AsiaNews – che annunciamo che l’assemblea generale 2024, dopo un periodo di prolungato discernimento, di preghiera e di molte conversazioni e dialoghi nello Spirito, ha eletto è. Andrei Paz al ruolo di guida”. Egli resterà in carica, prosegue la nota della Società missionaria di San Colombano, “per un periodo di sei anni”. 

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Colombo, vescovi contro il presidente sulla proroga del Procuratore generale

(Asia News. Melani Manel Perera).

La Conferenza episcopale dello Sri Lanka (CBCSL) smentisce che la Chiesa cattolica abbia avuto alcun ruolo nella decisione del presidente Wickremesinghe di prorogare il mandato del Procuratore generale dello Stato Sanjay Rajaratnam. Era stato lo stesso Wickremesinghe a dichiarare che le motivazioni del prolungamento del mandato del funzionario, ormai prossimo alla pensione, “andavano chieste ai vescovi”. “Negli ultimi 36 mesi Rajaratnam non è stato in grado di attuare le raccomandazioni contenute nel rapporto finale della Commissione d’inchiesta presidenziale sugli attacchi della domenica di Pasqua – si legge in una nota firmata dal vescovo di Kurunegala Harold Anthony Perera e dal vescovo ausiliare di Colombo J.D. Anthony, presidente e segretario generale della Conferenza episcopale -. Dichiariamo categoricamente che la CBCSL non ha assolutamente nulla a che fare con quest’estensione. L’intenzione riferita del presidente di cercare una proroga sfruttando gli attacchi della Domenica di Pasqua è condannata con fermezza”.

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Jakarta: permessi di estrazione mineraria alle organizzazioni religiose, il ‘no’ della Chiesa

(AsiaNews. Mathias Hariyadi).

La Chiesa cattolica dell’Indonesia ha respinto il progetto del presidente Joko Widodo di permettere alle organizzazioni religiose di gestire i giacimenti minerari le cui concessioni sono state ritirate alle aziende. La settimana scorsa Jokowi – come è conosciuto il presidente in patria – ha firmato un decreto per ufficializzare la proposta, come gesto di apprezzamento per il contributo dato dai gruppi religiosi alla lotta per l’indipendenza dell’Indonesia, ha detto il ministro degli Investimenti Bahlil Lahadalia. Nel 2022 il presidente, il cui mandato terminerà a ottobre, aveva annunciato che avrebbe revocato una serie di permessi minerari perché le concessioni si stavano sviluppando troppo lentamente. Bahlil ha affermato che alle organizzazioni religiose è data la possibilità di subentrare nelle concessioni per migliorare il benessere della comunità. Ma le organizzazioni religiose non hanno le capacità di esplorazione e sfruttamento e nemmeno i fondi per proporre investimenti minerari. Le critiche sono arrivate da parte della Chiesa e da diversi gruppi della società, tra cui gli ambientalisti. “Non so come o chi altri risponderanno a questa questione presentata dal presidente”, ha detto ieri il cardinale Ignatius Suharyo Hardjoatmodjo, arcivescovo di Jakarta. “Ma la Conferenza episcopale dell’Indonesia e la Chiesa cattolica indonesiana non accetteranno mai l’offerta di gestire progetti minerari perché non è dominio della Chiesa”.

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Modi in campagna elettorale prova a seminare zizzania tra cristiani e musulmani

(AsiaNews/Agenzie).

 Un comizio elettorale a Dumka nello Stato settentrionale del Jharkhand alla viglia della settimana e ultima tornata delle elezioni politiche in India è diventato ieri per il premier Narendra Modi un’occasione per provare a gettare zizzania tra cristiani e musulmani, le due più folte minoranze del Paese. Per prendere di mira il governo del Jharkhand – guidato da una forza politica locale alleata del Congress, con i nazionalisti indù del Bjp all’opposizione – si è scagliato contro i risultati di un’indagine da cui è emerso che alcune scuole di Jamtara hanno cambiato il giorno festivo al venerdì invece della domenica universalmente accettata in India. “Prima i musulmani hanno attaccato gli indù. Adesso combattono anche i cristiani”, ha dichiarato Modi.

In realtà – annullando la decisione presa due anni prima da 43 scuole statali di cambiare il giorno settimanale di riposo al venerdì – il governo guidato dal Jharkhand Mukti Morcha (JMM), nel 2022, aveva ripristinato la domenica come giorno ufficiale di vacanza. In alcune scuole nelle aree di Jamtara – dove è forte la presenza musulmana – questa indicazione non sarebbe stata seguita. Anche se il deputato locale Irfan Ansari invita a non dare “a una questione banale una connotazione settaria”.

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Concilio di Shanghai e sinicizzazione: la lettura di Shen Bin

(asianews. Giorgio Bernardelli).

 Un confronto sull’importanza di un evento storico di cento anni fa. Ma con uno sguardo sulle sfide del presente, a partire dalla questione caldissima su come intendere la “sinicizzazione” delle religioni, il tema su cui insiste da tempo il presidente Xi Jinping nella sua politica religiosa. È stato tutto questo oggi il convegno promosso dalla Pontificia Università Urbaniana e dall’Agenzia Fides nel centenario del Concilio di Shanghai, il primo concilio che nel 1924 vide riuniti gli allora vescovi e prefetti apostolici presenti in Cina. Un momento la cui importanza è stata sottolineata in quest’occasione anche da papa Francesco con un proprio videomessaggio diffuso stamattina.

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Dhaka: filantropo cristiano battista accusato di traffico di organi

(Asia news. Sumon Corraya).

 La polizia del Bangladesh ha arrestato un cristiano battista accusato di una serie di gravi crimini, che vanno dal traffico di organi alla falsificazione di certificati di morte e all’appropriazione indebita di donazioni. Milton Samadder, 36 anni, infermiere, nel 2014 ha aperto a Mirpur un centro chiamato “Child and Old Age Care”, un luogo dove persone con disabilità fisiche e mentali e senza dimora possono trovare riparo e assistenza sanitaria. In precedenza Samadder aveva fondato una società di servizi di case di cura chiamata Milton Home Care, un’esperienza che gli aveva aperto gli occhi sulla difficoltà che i poveri e i malati incontrano in Bangladesh.

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Il parroco di Aleppo: ‘Soluzioni vere alla crisi siriana per poterci rialzare’

(AsiaNews. Chiara Zappa).

P. Bahjat Karakach, francescano della comunità latina, racconta la difficile situazione nella martoriata città afflitta da tredici anni di guerra, dal terremoto e ora anche dai contraccolpi del conflitto a Gaza. “Inflazione alle stelle, affitti impossibili, si sopravvive con le rimesse dei parenti all’estero”. I progetti della parrocchia nei quartieri che erano stati occupati dalle milizie e dove oggi dilagano miseria e degrado. “Cerchiamo di essere luce in mezzo all’oscurità”.

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