ITALIA

A Roma presentato il 45^ Meeting dell’Amicizia tra i popoli

(Korazym. Redazione)

Il Meeting di Rimini, giunto quest’anno alla sua 45^ edizione, si terrà dal 20 al 25 agosto nella Fiera di Rimini, con il titolo ‘Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?’ La manifestazione sarà ricca di tavole rotonde, mostre, spettacoli, iniziative culturali, sportive e per ragazzi e verrà anche trasmessa in diretta su più canali digitali e in più lingue.

VATICANO

Il paradosso all’origine

(Andrea Gagliarducci.Korazim).

C’è un paradosso all’origine del pontificato di Papa Francesco. Il suo regno ha avuto origine proprio da coloro che, oggi, lo contestano e addirittura lo combattono apertamente, e si ritrovano emarginati e perfino espulsi. In breve, il pontificato di Papa Francesco nasce da una sorta di “profezia destinata ad avversarsi”, dall’idea di una disgrazia, che si vorrebbe evitare, e che è generata proprio nel momento in cui si cerca di prevenirla

ITALIA

“Todos, todos, todos” e la superiorità morale

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 22.07.2024 – Vik van Brantegem].

 Aurelio Porfiri ha scritto sul suo sito Traditio, per conoscere tutto su tradizione e tradizionalismo, del “problema della superiorità morale”, in un articolo che riportiamo di seguito. Osserva: «Purtroppo questo senso di superiorità morale si verifica anche nel campo cattolico, dove coloro che fanno parte del cattolicesimo progressista trattano con sprezzo la destra cattolica, i tradizionalisti, apostrofandoli come “rigidi, indietristi, passatisti, nostalgici, persone con problemi mentali” e via dicendo. (…) 

Vaticano

Il caso 60SA e il caso Rupnik. Tic-tac, tic-tac…

Tic-tac, tic-tac… e non si tratta della marca di caramelle. È la voce onomatopeica con cui si riproduce il rumore cadenzato e apparentemente duplice degli orologi, delle sveglie e delle antiche pendole, quelle di cui parlò Pirandello: «Quel silenzio di specchio che c’era prima in casa mia, misurato dal tic-tac della pendola nel salotto da pranzo» (Luigi Pirandello, Il silenzio, 1905)

Il Mondo Universale

Un tempo di confusione e follia

(Aurelio Porfiri. Korazym).

Sarà probabilmente vero quanto affermato da alcuni, e cioè che con l’invecchiamento si acquisisce un maggiore distacco dalle cose. Per questo, specialmente negli ultimi tempi, mi trovo ad osservare fenomeni che sembrano annunciare nell’aria un vento di follia. Questo non soltanto nella società, dove vediamo che “le libertà” hanno di fatto minato alla sua base “la libertà”, le varie verità di fatto negano la possibilità di una visione oggettiva del mondo. Siamo afflitti da guerre che fanno intravedere esiti spaventosi, a cui si preferisce non pensare troppo. Quella che viene giudicata “la più grande democrazia del mondo” mostra sempre più quella violenza che sembra albergare nel suo animo più profondo.

Chiesa missionaria

I vescovi europei tracciano le linee di una Chiesa missionaria

(Simone Baroncia. Korazym).

L’Assemblea Plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, dal titolo ‘Pellegrini di speranza. Per una Chiesa Sinodale e missionaria’, si è svolta a Belgrado dal 24 al 27 giugno su invito di mons. Ladislav Nemet, arcivescovo di Belgrado e vice presidente del CCEE. In questa assemblea è stato eletto il nuovo segretario generale del CCEE il Rev. Antonio Ammirati, finora vice segretario generale e portavoce del CCEE, che prende il posto del Rev. Martin Michaliček, segretario generale dal 2018. A don Martin, i vescovi hanno espresso la gratitudine per la disponibilità e per il lavoro fatto in questi anni a servizio delle Chiese che sono in Europa.

Vaticano

Le questioni aperte del Sinodo dei Vescovi

A giudicare dal documento di lavoro recentemente pubblicato [QUI], l’assemblea sinodale con cui Papa Francesco vuole introdurre il “metodo sinodale” come pratica della Chiesa, sarà un riflesso del pontificato di Francesco. Il documento di lavoro della fase finale del Sinodo sulla sinodalità presenta differenze sostanziali rispetto alla prima. È leggermente più lungo, sembra redatto in modo più “classico” – cioè più in linea con i documenti di lavoro delle precedenti Assemblee sinodali – e non comprende la parte della metodologia e dei temi che hanno caratterizzato il documento di lavoro della prima parte del Sinodo sulla sinodalità.

Vaticano

(In)giusto processo in Vaticano. Chi aiuta il Papa? Cosa significa stare con il Papa? Chi sono gli amici del Papa?

(Ivo Pincara. Korazym).

Due delle domande nel titolo sono state poste tempo fa da Andrea Paganini, che cura la Rassegna Stampa sul “Caso Becciu”, il caso di (in)giustizia vaticano in violazione della verità e della carità evangelica, di cui anche noi ci siamo occupati dall’inizio, e continuiamo ad occuparci.

Vaticano

Le conseguenze del processo del secolo vaticano

Non capita tutti i giorni che il Capo di gabinetto del Papa testimoni in un importante procedimento legale. È ancora più raro che il Capo di gabinetto papale testimoni in un procedimento condotto da uno Stato diverso dallo Stato della Città del Vaticano. Però, questo è quello che è successo la scorsa settimana, ed è stato davvero una questione grossa [QUI]. Mons. Edgar Peña Parra, Sostituto della Segreteria di Stato, ha testimoniato nel procedimento avviato da Raffaele Mincione, uno degli imputati nel cosiddetto “processo del secolo” in Vaticano. Mincione aveva gestito le quote del palazzo londinese per la Segreteria di Stato e poi le aveva vendute a un nuovo manager, Gianluigi Torzi. Il Tribunale vaticano ha condannato Mincione e Torzi [QUI] per alcune delle accuse, ma deve ancora pubblicare la motivazione completa. Sembra che ciò avverrà il 20 luglio, e sarà interessante osservare come i giudici vaticani hanno delineato accuse e colpe.

Italia

Dibattito sui presunti fenomeni ‘soprannaturali’ e di plagio: giurisprudenza e magistero della Chiesa cattolica   

(Korazym. Redazione).

Di Prof. Francesco Trombetta (già Primo Cultore univ. di Antropologia criminale e di discipline giuridiche c/o Dip.to di Diritto penale della Facoltà di Giurisprudenza e già Tutor e docente c/o gruppo diocesano ‘Il buon Pastore’) La mia disamina sarà imperniata, in linea di massima, sulla dimostrazione della legittimità in scienza e coscienza, di un’ intenzione di preghiera a Dio ed alla Madonna, fondata sul presupposto della veridicità spirituale e pastorale della proclamazione evangelica esternata in questo video (focalizzata nel paragrafo n. 6, cfr.

Suicidio dell’Occidente. Per il Segretario di Stato USA i “diritti” LGBTQI+ sono “questione di sicurezza nazionale”

(Aldo Maria Valli. Korazym).

“Difendere e promuovere i diritti LGBTQI+ a livello globale è la cosa giusta da fare, ma oltre a ciò è la cosa intelligente e necessaria da fare per il nostro Paese, per la nostra sicurezza nazionale, per il nostro benessere”. Parola di Antony J. Blinken, Segretario di Stato americano, che ha fatto queste affermazioni durante un ricevimento [QUI] offerto dal Dipartimento di Stato americano per salutare la fine di giugno, il mese dell’”orgoglio omosessuale” e dei gay pride.

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Da Trento parte la ‘scommessa’ della Chiesa

 (Simone Baroncia. Korazym).

Una ricorrenza del patrono San Vigilio particolarmente solenne, celebrata a Trento mercoledì 26 giugno a Trento, presieduta dall’arcivescovo emerito, mons. Luigi Bressan, in occasione del 60° di ordinazione presbiterale e 35° di episcopato: “Grazie per la passione per il Vangelo e la carica umana con cui hai guidato questa Chiesa, aprendola al mondo. Grazie per la discrezione, l’entusiasmo, la vitalità, e la disponibilità con cui continui ad accompagnarla e servirla”.

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Podcast di Aurelio Porfiri: “Perché si può criticare il Vetus Ordo ma non si può criticare il Vaticano II?”

(Korazym. Jan van Elzen).

Benvenuti ad un nuovo episodio del podcast Liturgia e musica sacra, in cui Aurelio Porfiri approfondisce temi cruciali e spesso controversi riguardanti la Chiesa Cattolica e la sua liturgia. Oggi Porfiri si immerge in una discussione che ha suscitato dibattiti intensi e appassionati: la contrapposizione tra la Messa Vetus Ordo e la Messa Novus Ordo, e il caos liturgico che sembra caratterizzare il nostro tempo. In questo episodio di 10’25” pubblicato oggi, Porfiri esplora le ragioni per cui alcuni difensori della Messa Vetus Ordo ritengono che non si possa semplicemente accettare la Messa Novus Ordo come suo naturale compimento. Analizzeremo il criterio cronologico spesso applicato per giustificare il passaggio dalla Messa tradizionale a quella riformata, un criterio che viene messo in discussione in maniera critica da molti fedeli e studiosi.

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Card. Zuppi: in Terra Santa per stare accanto a chi soffre

(KORAZYM. Simone Baroncia).

“Non potevano esserci luogo e giorno migliori per iniziare questo pellegrinaggio di comunione e pace con tutti i fratelli e le sorelle della Terra Santa. Sperimentiamo, come gli apostoli, l’intima gioia di essere suoi, intorno a quella mensa dove continua ad essere versato e spezzato, dove la sua Parola si fa presenza nell’eucarestia e chiede di diventare carne nella nostra vita e nel nostro oggi. La comunione inizia nella prossimità, frutto di colui che si fa prossimo per farci capire chi siamo, prima vittoria sul male che distrugge, divide, allontana, rende incomunicabili, cancella il mio prossimo tanto da renderlo solo un nemico. Il vostro dolore è il nostro dolore, il loro dolore è il nostro, le vostre lacrime sono le nostre”. Parole pronunciate dall’arcivescovo di Bologna, card. Matteo Zuppi, all’inizio della celebrazione eucaristica al Getsemani in occasione del pellegrinaggio in Terra Santa dell’arcidiocesi di Bologna fino al 16 giugno a cui hanno partecipato circa 160 pellegrini, ribadendo il valore della preghiera di intercessione: “La preghiera di intercessione si è unita a quella dei tanti salmisti che popolano (consapevolmente o no) questa terra e nei quali la preghiera ci permette di identificarci: liberami, salvami, ascoltami, proteggimi, difendimi, aiutami, comprendimi, sollevami.

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Quattro considerazioni di Aurelio Porfiri sul caso di Mons. Carlo Maria Viganò. Il comunicato dell’arcivescovo in risposta a “America”

(Korazym. Vik van Brantegem).

Per completezza di informazione, condividiamo il Comunicato diffuso oggi dall’Arcivescovo Carlo Maria Viganò, preceduta da “quattro considerazioni sul caso di Mons. Carlo Maria Viganò”, una riflessione di Aurelio Porfiri che è stata pubblicata oggi dall’autore sul suo sito Traditio, per conoscere tutto su tradizione e tradizionalismo [QUI]. In molti stiamo seguendo la situazione che coinvolge Mons. Carlo Maria Viganò, arcivescovo italiano a processo da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede con la pesante accusa di scisma. Devo premettere che in passato ho avuto un rapporto molto cordiale con Mons. Viganò di cui ho anche favorito la pubblicazione di alcuni libri. Poi purtroppo, non per mia scelta, il rapporto si è diradato, ma voglio naturalmente conservare quella buona memoria conseguente ai nostri scambi di e mail di qualche anno fa. Quindi le mie considerazioni vogliono essere uno sguardo imparziale sulla situazione che si è venuta a creare.

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Accanto ai migranti e ai rifugiati

(Korazim. Simone Baroncia)

Fino a lunedì 17 giugno sono sbarcate sulle coste italiane 23.725 persone migranti; mentre nello stesso periodo dello scorso anno furono 55.902 e nel 2022 furono 23.920, secondo i dati del Ministero degli Interni. Degli oltre 23.700 migranti sbarcati in Italia nel 2024, 4.839 sono di nazionalità bengalese (20%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Siria (3.427, 14%), Tunisia (3.135, 13%), Guinea (1.897, 8%), Egitto (1.503, 6%), Pakistan (939, 4%), Mali (837, 4%), Gambia (823, 4%), Costa d’Avorio (679, 3%), Sudan (636, 3%) a cui si aggiungono 5.010 persone (21%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.

   Inoltre sono stati 3.197 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto l’Italia: i minori stranieri non accompagnati sbarcati sulle coste italiane nel 2023 sono stati 18.820, 14.044 nel 2022, 10.053 nel 2021, 4.687 nel 2020, 1.680 nel 2019, 3.536 nel 2018 e 15.779 nel 2017. Nel mondo nello scorso anno 117.300.000 persone sono state costrette a fuggire dal proprio Paese a causa di persecuzioni, conflitti, violenze e violazioni dei diritti umani, 1 persona su 69 a livello globale, secondo il Rapporto Global Trends dell’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati.

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Il vescovo di Roma è al servizio dell’unità

(Simone Baroncia. Korazym).

Giovedì 13 giugno è stato presentato il documento di studio del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ‘Il Vescovo di Roma. Primato e sinodalità nei dialoghi ecumenici e nelle risposte all’enciclica Ut unum sint’, pubblicato con l’approvazione di papa Francesco, che sintetizza le riposte all’enciclica ‘Ut unum sint’ ed i dialoghi ecumenici sulla questione del primato e della sinodalità, a cui hanno preso parte sua eminenza Khajag Barsamian, rappresentante della Chiesa Apostolica Armena presso la Santa Sede – Catholicossato di Etchmiadzin (in collegamento da remoto); Sua Grazia l’arcivescovo Ian Ernest, direttore del Centro anglicano di Roma e Rappresentante personale dell’Arcivescovo di Canterbury presso la Santa Sede (in collegamento da remoto); card. Mario Grech, segretario generale della Segreteria Generale del Sinodo; e card. Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, che ha tracciato le origini del documento;

“Dal 1995 sono state formulate numerose risposte a questo invito, riflessioni e suggerimenti diversi scaturiti dai dialoghi teologici. Nel 2020, in occasione del 25^ anniversario dell’enciclica ‘Ut unum sint’, il dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani ha visto l’opportunità di sintetizzare queste riflessioni e raccoglierne i principali frutti. Lo stesso papa Francesco ci ha invitato a farlo, rilevando nella ‘Evangelii gaudium’ che ‘abbiamo fatto pochi progressi in questo senso’. Inoltre, la convocazione del Sinodo sulla sinodalità ha confermato l’attualità di questo progetto del nostro Dicastero come contributo alla dimensione ecumenica del processo sinodale”.

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Un’altra chiave di lettura

(Andrea Gagliarducci. Korazym).

 La presentazione del documento Il Vescovo di Roma il 13 giugno è stata occasione per un raro esercizio di parresia (Il diritto-dovere di dire la verità, franchezza), quando il Cardinale Kurt Koch ha risposto ad una domanda sull’impatto ecumenico della Fiducia supplicans. Era una domanda ragionevole, dal momento che la Chiesa Ortodossa Copta ha deciso di sospendere il dialogo teologico a causa della Dichiarazione. Questo fatto da solo era potenzialmente molto significativo, dal momento che il dialogo tra la Chiesa Ortodossa Copta e la Chiesa Cattolica Romana stava andando molto bene, finché non è successo. Il leader dei Copti, Papa Tawadros di Alessandria, era addirittura apparso accanto a Papa Francesco in un’udienza generale mentre visitava – tra le altre cose – la storica inclusione dei martiri Copti della Libia nel martirologio romano.

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Amnesty International: pena di morte in aumento nel mondo

(Korazym. Simone Baroncia).

Nel 2023, secondo il rapporto annuale sulla pena di morte nel mondo reso noto oggi da Amnesty International, c’è stato il più alto numero di esecuzioni da quasi un decennio, con un netto aumento registrato nel Medio Oriente. Senza tener conto delle migliaia presumibilmente portate a termine in Cina, lo scorso anno le esecuzioni sono state 1.153, con un aumento di oltre il 30% rispetto al 2022. Si tratta del più alto numero di esecuzioni registrato da Amnesty International dal 2015, quando erano state 1.634. Nonostante questo aumento, il numero degli Stati che hanno eseguito condanne a morte ha raggiunto un minimo storico, solo 16, come ha dichiarato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International: “Il profondo incremento delle esecuzioni è stato dovuto soprattutto all’Iran, le cui autorità hanno mostrato un totale disprezzo per la vita umana con un aumento delle esecuzioni per reati di droga che, ancora una volta, ha messo in luce l’impatto discriminatorio della pena di morte sulle comunità più povere e marginalizzate dell’Iran. Nonostante questi passi indietro, soprattutto nel Medio Oriente, gli Stati che ancora eseguono condanne a morte sono sempre più isolati. La nostra campagna contro questa orribile punizione funziona. La porteremo avanti fino a quando la pena di morte non sarà stata abolita”. I cinque Stati che, nel 2023, hanno eseguito il maggior numero di condanne a morte sono Cina, Iran, Arabia Saudita, Somalia e Stati Uniti d’America. L’Iran, da solo, ha fatto registrare il 74% di tutte le esecuzioni note, l’Arabia Saudita il 15% cento. In Somalia e negli Stati Uniti d’America le esecuzioni sono aumentate. C’è stato un incremento, del 20%, anche nel totale delle condanne a morte emesse nel 2023: 2428.

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