(Francesco Lepore. Linkiesta).
Il documento del Vaticano contiene passaggi rimarchevoli. Gli ultimi capitoli però non sono all’altezza: «Il paragrafo sul cambiamento di sesso mi sembra uno scandalo che non avrebbe mai dovuto essere pubblicato», dice a Linkiesta suor Teresa Forcades.
A poco meno di quattro mesi dalla pubblicazione Fiducia supplicans «sul senso pastorale delle benedizioni», impartibili alle coppie di persone dello stesso sesso e «in situazioni irregolari», il Dicastero per la Dottrina della fede a guida Fernández torna a far parlare di sé con una nuova Declaratio dalla portata a dir poco deflagrante. Approvato dal Papa ex audientia del 25 marzo e intitolato Dignitas infinita, il documento, che è reso noto e presentato l’altrieri in conferenza stampa dopo cinque anni di lavoro, si compone di ventiquattro pagine suddivise in una presentazione, un’introduzione, quattro capitoli, un’appendice di centosedici note al testo, intende «fare memoria del 75° anniversario» (nr. 2) della Dichiarazione universale dei diritti umani (10 dicembre 1948).