ITALIA

L’immigrazione fuori controllo e il processo a Matteo Salvini sul caso Open Arms

Francesco Maria Del Vigo. il Giornale

‘è un cortocircuito che dall’Italia rimbalza nel cuore del Vecchio Continente e torna indietro. Un cortocircuito che sottolinea in modo maiuscolo le storture di una certa giustizia e lo strabismo di una certa Europa. Alcuni piccoli tasselli, se messi insieme, ci restituiscono un quadro dai contorni nettissimi. Sabato Matteo Salvini sarà in aula a Palermo per le fasi finali del processo che lo vede accusato di sequestro di persona e per il quale rischia una condanna a quindici anni di carcere. 

SVEZIA

“Cambia il paradigma” in Svezia: 30mila euro ai migranti che lasciano il Paese

Massimo Balsamo. il Giornale

Stoccolma punta sul rimpatrio volontario e aumenta la somma destinata ai richiedenti asilo che decidono volontariamente di andare via. Preoccupazione per l’emergenza sicurezza. Emblema del fallimento del multiculturalismo esasperato, la Svezia intensifica gli sforzi sul dossier migranti. Il governo vuole puntare sul rimpatrio volontario e per questo motivo ha deciso di aumentare a 350 mila corone svedesi, circa 30 mila euro, la somma destinata a ogni richiedente asilo che deciderà volontariamente di lasciare il Paese scandinavo. Una svolta significativa, considerando che la Svezia per anni è stata punto di riferimento per aver ospitato persone in fuga dalla guerra o perseguitate.

GERMANIA

Berlino chiude i confini: basta irregolari

Francesco De Felice. il Giornale

Dal «benvenuti rifugiati» ai respingimenti dei migranti irregolari alle frontiere. È un’ulteriore «svolta epocale» per la Germania l’annuncio dato ieri dalla ministra dell’Interno, Nancy Faeser. Per contrastare l’immigrazione irregolare e il terrorismo jihadista, il governo federale ha approvato l’istituzione dal 16 settembre di controlli su tutte le frontiere della Germania, rinnovati ogni sei mesi. Per Faeser, le ispezioni proseguiranno «finché il nuovo sistema di asilo europeo» non garantirà «una forte protezione delle frontiere esterne dell’Ue».


ITALIA

“La cittadinanza? In Italia il doppio di immigrati di Francia e Germania”

Lorenzo Grossi. il Giornale

Piantedosi apre alla modifica della legge Bossi-Fini per facilitare gli ingressi regolari. No secco allo ius scholae, ma apertura alla modifica della legge Bossi-Fini per cambiare il sistema degli ingressi. Matteo Piantedosi ribadisce pubblicamente quanto aveva già sostenuto davanti alla platea del Meeting di Rimini tre settimane fa

ITALIA

Il Papa fa il Papa e da laico vi spiego perché

Vittorio Feltri. Il Giornale

Può essere una cattiva coscienza, ma ci accorgiamo tutti improvvisamente di averla quando sentiamo il Papa chiamare “grave peccato” la decisione di respingere i migranti che, da irregolari e perlopiù finti profughi, cercano di raggiungere il nostro Paese. Lasciamogli fare il Papa. In fin dei conti se non è lui a dire che cosa è «peccato» e a intimare di non commetterne, chi ha la licenza per farlo? Non mi viene in mente una parola legata più di questa alla qualifica di autorità morale che interpella la coscienza personale di ciascuno.

ITALIA

Vaticano: “Biden come Benedetto XVI”. Ma c’è un dossier che avvicina Bergoglio a Trump

(Redazione. il Giornale).

Joe Biden come Benedetto XVI? L’azzardato paragone non arriva dai dem americani ma dall’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede. All’indomani dell’annuncio dalla corsa alla Casa Bianca, la comunicazione vaticana in un articolo non ha lesinato lodi al presidente statunitense parlando di “scelta nobile” che “pone il bene del Paese al di sopra dei propri interessi personali”, paragonando il gesto alla rinuncia al soglio pontificio fatta da Joseph Ratzinger nel 2013.

ITALIA

“Il convivente di fatto è un familiare”. Cosa cambia con la sentenza della Consulta

(Marco Leardi. il Giornale).

Il convivente di fatto è da considerarsi un famigliare e deve pertanto godere delle conseguenti tutele. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che, con una sentenza (n. 148 del 2024), ha dichiarato illegittimi due articoli del codice civile. Si tratta dell’articolo 230-bis, terzo comma, nella parte in cui non viene previsto come familiare – oltre al coniuge, ai parenti entro il terzo grado e agli affini entro il secondo – anche il “convivente di fatto” e come impresa familiare quella cui collabora anche quest’ultimo.

ITALIA

Gli utili idioti del fango

(Alessandro Sallusti. il Giornale).

Negare che esistano democrazia e diritti civili è espressione di un sentimento anti-italiano. Il rapporto annuale dell’Unione europea sullo stato di salute dei Paesi membri disegna in alcune parti non è la prima volta – un’Italia sull’orlo della dittatura, nella quale i cittadini hanno già perso la maggior parte dei loro diritti.

Italy

Bergoglio salva la messa in latino, ma continua la faida tra “falchi” e “colombe”

(Nico Spuntoni. il Giornale).

Pericolo scampato, almeno per il momento. I cosiddetti tradizionalisti hanno tirato un sospiro di sollievo alla mezzanotte e un minuto di mercoledì scorso, quando hanno avuto la certezza che la Santa Sede non avrebbe pubblicato il documento con cui vietare drasticamente le celebrazioni in rito antico.

Vaticano

“No alle nozze tra colleghi”. E il regolamento dello Ior finisce nel ciclone

(Nico Spuntoni. il Giornale).

Diverse aziende vietano o disciplinano le relazioni sentimentali tra colleghi. Se però a farlo è lo Ior, l’Istituto per le Opere di Religione, questa regola non può che fare notizia. Probabilmente nel tentativo di produrre una norma contro il familismo, la leggendaria banca vaticana ha deciso il divieto di assunzione di coniugi. Il problema è che, come è successo anche altre volte in passato, negli uffici del cortile Sisto V è scoccata la scintilla tra due dipendenti che ora vorrebbero sposarsi ma temono di perdere il posto di lavoro per l’applicazione di questa misura. La vicenda sta suscitando curiosità e a tratti amarezza in Vaticano dove tutto ci si aspettava tranne che di vedere dei novelli Renzo e Lucia in un Istituto nato per servire la Chiesa cattolica.

Vaticano

Ruini, il cardinale “politico” amico di Giovanni Paolo II e Berlusconi

l porporato 93enne, ricoverato in terapia intensiva, è stato un grande protagonista della vita pubblica italiana dagli anni ’80 fino a pochi giorni fa. Solamente tre settimane fa era tornato al centro, ancora una volta, del dibattito pubblico confermando, in un’intervista sul CorSera a Francesco Verderami, che nel 1994 l’allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro chiese il suo aiuto per cadere il primo governo di Silvio Berlusconi. Il cardinale Camillo Ruini, 93 anni a febbraio e in questo momento ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma in terapia intensiva per un infarto, non ha messo di essere un protagonista della scena pubblica italiana sebbene sia in pensione ormai da 17 anni. Nel 2007, infatti, si concluse la sua lunga presidenza della Conferenza Episcopale Italiana iniziata nel 1991.

No a tatuaggi, piercing, convivenze e fotocopie. La stretta nella Basilica del Papa

(Il Giornale. Nico Spuntoni).

Il dinamismo legislativo, ormai tratto caratterizzante dell’attuale pontificato, non si è fermato nella festa di San Pietro e di San Paolo. Gli ennesimi provvedimenti annunciati nel bollettino della Sala Stampa della Santa Sede di ieri consistevano in un Chirografo, un Rescritto, Statuti e Regolamenti del Capitolo della Basilica Papale e della Fabbrica di San Pietro in Vaticano. A catturare l’attenzione dei media è stato soprattutto il regolamento del personale della Fabbrica di San Pietro. Le regole. Alla Fabbrica di San Pietro spetta il compito di occuparsi di tutto ciò che riguarda la Basilica di San Pietro. Al personale è intanto richiesto di “professare la fede cattolica e vivere secondo i suoi principi“. Una richiesta che implica, come specificato nel regolamento pubblicato ieri, “osservare una esemplare condotta religiosa e morale, anche nella vita privata e familiare, in conformità alla dottrina della Chiesa”.

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“Non bastano gli influencer per parlare ai giovani La Chiesa scelga una terapia choc”

(il Giornale. Serena Sartini).

Il cardinale Gianfranco Ravasi: “Bisogna trovare un linguaggio più pertinente, che sia provocante. Sui temi etici non bisogna sciogliere la dottrina solo per avvicinarsi ai ragazzi”. Indifferenza, impazienza e inquietudine: tre «i» che rappresentano i tre mali di oggi per i giovani. La Chiesa ha davanti grandi sfide: un linguaggio sempre più contemporaneo sui temi etici, senza cedere nei principi ma mettendo le nuove generazioni di fronte a stimoli forti, per «formare» e non solo «informare» i ragazzi; il rapporto con i social, il ruolo della politica, con uno sguardo alla nuova Ue che si sta formando. Parla al Giornale il cardinale Gianfranco Ravasi, fine teologo, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura, autore per le Edizioni San Paolo del volume Cuori inquieti – I giovani nella Bibbia, che fa parte della collana «BUC, Il potere delle parole», la nuova edizione della Biblioteca Universale Cristiana, da domani nelle librerie.

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Neanche da morto lasciano in pace Ratzinger: la “caccia” agli eredi per il processo non è finita

(Il Giornale. Nico Spuntoni).

Benedetto XVI non era particolarmente amato da una parte dell’opinione pubblica tedesca. La morte, avvenuta ormai un anno e mezzo fa, non ha fatto sparire del tutto questo sentimento. Emblematica è la vicenda della causa civile intentata contro di lui nell’estate del 2022 da una vittima dall’ex prete Peter Hullermann, condannato nel 1986 per pedofilia e che si era segnalato per episodi analoghi nel 1979 mentre operava nella diocesi di Essen. Nel 1980 Hullermann, inviato a seguire una terapia psicoterapeutica in zona, chiese ospitalità all’arcidiocesi di Monaco e Frisinga. Nel corso di una riunione, l’allora cardinale arcivescovo Joseph Ratzinger acconsentì alla concessione di un alloggio ma imponendo che il sacerdote non venisse utilizzato per le attività pastorali. Questo divieto di Ratzinger, tuttavia, non venne rispettato e Hullermann tornò a molestare dei minorenni. Di questa negligenza si assunse la responsabilità l’allora vicario generale Gerhard Gruber, ma una vittima ha ritenuto in ogni caso di portare in tribunale l’ultranovantenne Benedetto XVI per una richiesta di risarcimento danni.

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Il miracolo di Lazzaro, il coming out e i preti gay: il gesuita arcobaleno agita la Chiesa

(il Giornale. Nico Spuntoni).

Padre James Martin, che aveva associato l’episodio del Vangelo di Giovanni alla condizione dei cattolici omosessuali, scrive un libro destinato a far discutere. Si chiama “Lazzaro vieni fuori!” dall’originale in inglese “Come Forth” ed è il titolo dell’ultimo libro uscito da poco in italiano di uno dei religiosi più discussi della Chiesa contemporanea, il gesuita statunitense padre James Martin. Già autore di “Un ponte da costruire – Una relazione nuova tra Chiesa e persone LGBT”, lo scrittore è noto in tutto il mondo per la sua pastorale pro-lgbt+. Un’etichetta che non deve dargli fastidio visto che anche per lanciare l’uscita in italiano (per la Libreria Editrice Vaticana) ha rivendicato ancora una volta le sue posizioni più discusse. Il libro analizza il brano del Vangelo di Giovanni che dà conto del miracolo della risurrezione di Lazzaro a Betania fatto da Gesù. Il titolo non è casuale ed è stato lo stesso Martin a spiegarlo in un’intervista ad Annachiara Sacchi su “La Lettura”, supplemento del “Corriere della Sera”. Il gesuita, infatti, ha detto che quel “vieni fuori” in origine si sarebbe dovuto scrivere in inglese “come out!” ma che alla fine lui stesso ha preferito “come forth!” per evitare polemiche. “Mi preoccupava che il riferimento al Coming Out fosse considerato un ammiccamento a quel lavoro (il suo precedente libro, ndr), dando occasione a commenti sarcastici o distraendo dal nuovo libro, che non riguarda le persone Lgbtq, ma tutti”, questa la motivazione del gesuita. Tuttavia, per promuovere il libro e non rinnegando la fama che ormai lo accompagna, Martin ha voluto comunque fare una dichiarazione sulla questione lgbt destinata a far discutere. Con Annachiara Sacchi, lo scrittore statunitense ha rivendicato la causa arcobaleno per la quale è in prima nella Chiesa: “Spesso dico ai cattolici che, lo sappiano o no, preti gay hanno detto Messa per loro, ascoltato la loro confessione, battezzato i loro bambini, celebrato i loro matrimoni, hanno fatto loro visita in ospedale, sepolto i loro genitori. La Chiesa sarebbe smisuratamente più povera senza di loro”.

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“Io estremista islamico? Sì”. Chiesta l’espulsione per l’imam di Bologna

(il Giornale. Francesca Galici).

Il riacutizzarsi delle tensioni in Medioriente dopo il 7 ottobre 2023 ha nuovamente alzato l’allarme terrorismo in Italia e in Europa. Un allarme, comunque, mai sopito che tiene sul chi va là le intelligence nel tentativo di intercettare qualunque minaccia alla sicurezza. Mentre si alza la soglia di attenzione sugli arrivi degli irregolari, per evitare che possibili soggetti radicalizzati possano entrare in Europa con scopi pericolosi, si effettuano anche maggiori controlli e interventi sui soggetti già presenti sul territorio. Tra i quasi 1800 rimpatri effettuati dall’inizio dell’anno, ha spiegato pochi giorni fa il ministro ell’Interno, Matteo Piantedosi, “sono stati eseguiti 77 provvedimenti di espulsione per motivi di sicurezza nazionale, per rischio di radicalizzazione o estremismo e che dall’inizio dell’anno in corso sono state già eseguite 34 espulsioni proprio gli stessi motivi”. Ed è proprio in questo contesto che si inseriscono le interrogazione parlamentari, una alla Camera e una al Senato, dell’onorevole Sara Kelany, responsabile del dipartimento immigrazione di Fratelli d’Italia, e di Marco Lisei, senatore dello stesso partito, incentrate sulla figura dell’imam di Bologna, Zulfiqar Khan.

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Il Papa torna a parlare di frociaggine: le parole in un incontro a porte chiuse

(Il Giornale. Marco Leardi).

Papa Francesco insiste. In un incontro a porte chiuse avuto oggi coi parroci romani di mezza età, il Santo Padre sarebbe tornato sul concetto di “frociaggine“, già espresso nelle scorse settimane con un seguito di accese polemiche. Lo hanno riferito all’Adnkronos alcune fonti che erano presenti all’incontro. “In Vaticano c’è aria di frociaggine“, avrebbe affermato Bergoglio, ribadendo anche che se un ragazzo ha una tendenza omosessuale è meglio non farlo entrare in seminario. Sono “ragazzi buoni” ma con questa tendenza meglio di no, avrebbe osservato Francesco, rimarcando una convinzione non inedita. Le affermazioni attribuite nuovamente al Santo Padre hanno immediatamente suscitato scalpore. Proprio come era accaduto a fine maggio, quando, parlando coi vescovi a porte chiuse, Bergoglio aveva usato la medesima espressione colorita. “Guardate, c’è già un’aria di frociaggine in giro che non fa bene. C’è una cultura odierna dell’omosessualità rispetto alla quale chi ha un orientamento omosessuale è meglio che non sia accolto” in seminario perché “è molto difficile che un ragazzo che ha questa tendenza poi non cada perché vengono pensando che la vita del prete li possa sostenere ma poi cadono nell’esercizio del ministero“, aveva affermato Francesco in quel caso, sempre stando a quanto riportato da alcune fonti presenti all’incontro.

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