Al Gore incontra il Papa e loda le posizioni di Francesco sull’ambiente

(La Republica. Redazione).

Papa Francesco ha ricevuto Al Gore. L’ex vice presidente degli Stati Uniti è a Roma per la tre giorni del summit della sua associazione Climate Reality Project dove ha parlato scagliandosi contro l’industria del petrolio e le politiche del governo italiano in tema di gas. L’incontro si è svolto in forma strettamente privata nella residenza di Santa Marta. Con il pontefice c’erano padre Enzo Fortunato, coordinatore della Giornata Mondiale dei Bambini, ed il suo vice, Aldo Cagnoli; con Al Gore c’era il direttore di Green&Blue Riccardo Luna. Gore ha molto lodato il papa per l’impatto che l’enciclica Laudato Sì ebbe sull’Accordo di Parigi sul clima nel 2015 e per la recente esortazione apostolica Laudate Deum. Il premio Nobel per la Pace del 2007 anche in pubblico aveva lodato le scelte del Papa in tema di ambiente.

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Finalmente un pastore vicino al popolo guiderà la Chiesa di Caracas. Il salesiano Castillo al posto dell’intrigante card. Porras

(FarodiRoma. Redazione).

Papa Francesco ha scelto il salesiano Raúl Biord Castillo, un pastore abituato a condividere la sua vita con il popolo, guidandolo, accompagnandolo e consolandolo, per la Chiesa di Caracas. Una diocesi ferita perché ha avuto gli ultimi due vescovi (i cardinali Savino Urosa e Baltazar Porras) con caratteristiche opposte: ecclesiastici intriganti, legati con l’oligarchia locale (le relativamente poche famiglie possidenti) e con esse asserviti agli interessi politici e finanziari degli USA. Un disastro pastorale aggravato da continue ingerenze politiche, come l’iniziativa di invitare alla Conferenza Episcopale lo screditato leader dell’opposizione, il golpista Juan Guaidò, oppure di presentarsi in Vaticano insieme all’inviato di Washington Elliot Abrams, quasi un agguato al segretario di Stato Pietro Parolin. Urosa aveva partecipato al golpe del 2002 contro Chavez, impedito a governare per 47 ore nelle quali il card. Urosa tentò di fargli firmare la rinuncia. A questo porporato sui generis succedette nel 2018 come amministratore apostolico il card. Porras che poi per un anno Appena è stato arcivescovo sede plena. Papa Francesco ora lo ha mandato in pensione (Deo gratias) a tre mesi dall’80 compleanno.

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Marian Eleganti sul Primato di Pietro e il Nuovo Documento Vaticano: l’Unità è solo nella Verità.

(Marco Tosatti. Stilum Curiae).

Personalmente faccio una distinzione tra Vaticano I, che presentava una dogmatizzazione infallibile, e Vaticano II, che voleva essere (solo) dichiaratamente un concilio pastorale. È comprensibile che si sia voluto incorporare le affermazioni chiave del Vaticano I nella collegialità dei vescovi per raggiungere un certo equilibrio nel rapporto tra Papa e vescovi. Questo non significa che il contenuto del Concilio Vaticano I potesse o possa essere ridotto.

Tuttavia, da giovane ho notato che molti passaggi del testo di Vaticano II sono aperti all’interpretazione e hanno in gran parte il carattere di un compromesso o di una certa mancanza di chiarezza, cosa che già allora mi dava fastidio. Ero un novizio di vent’anni. Come chierichetto ho sperimentato in che modo brutale ed esagerato sia stata attuata una riforma liturgica che non era né voluta dai padri conciliari né deducibile dai testi.

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Dallo scisma di Lefebvre al caso Viganò. Un nuovo incendio rischia di divampare nella chiesa

(Domani. JUAN MARÍA VIAN).

Lo scisma lefebvriano è molto più grave e drammatico. Dopo la morte dell’arcivescovo francese la tensione si è stemperata e non pochi tradizionalisti sono rientrati nella chiesa cattolica. Ma il fuoco non è spento e il caso del prelato italiano – sullo sfondo dello scontro sulla liturgia – rischia di far divampare nuovamente l’incendio. Scaduto il 28 giugno il termine per difendersi di persona o attraverso uno scritto, nei prossimi giorni l’arcivescovo Carlo Maria Viganò sarà giudicato in Vaticano dal Dicastero per la dottrina della fede, l’antico Sant’Uffizio. Per un’accusa molto grave: quella di scisma. È stato lo stesso prelato a pubblicare il decreto curiale proprio nel giorno della convocazione in Vaticano, il 20 giugno, e a rifiutare con asprezza un processo che ritiene dall’esito scontato.

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Rifiutando la Chiesa visibile Viganò si scomunica da solo

(La Nuova Bussola. Luisella Scrosati).

Nel suo J’accuse l’ex nunzio apostolico disconosce l’autorità del Papa e quindi l’attuale gerarchia che (per quanto malmessa) è la sola esistente, trascinando centinaia di persone in uno scisma che egli stesso rivendica. Com’era prevedibile, dopo la convocazione di Mons. Carlo Maria Viganò da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede, l’ex-Nunzio ha risposto con un pesante J’accuse, evocando il noto J’accuse le Concile che Mons. Marcel Lefebvre scrisse nel 1976. Viganò ha esordito con un’affermazione che lo pone automaticamente al di fuori della Chiesa cattolica, a prescindere dalla sentenza che potrà venire dalla Santa Sede: «non riconosco l’autorità né del tribunale che pretende di giudicarmi, né del suo Prefetto, né di chi lo ha nominato». Il che significa la sua volontà di non essere in comunione con la Chiesa cattolica, nella sua attuale gerarchia. Che per quanto malmessa, per quanto comprensiva di persone obiettivamente non all’altezza e probabilmente anche indegne, rimane l’unica gerarchia esistente. E senza la gerarchia non si dà la Chiesa, almeno per come l’ha fondata Gesù Cristo.

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No a tatuaggi, piercing, convivenze e fotocopie. La stretta nella Basilica del Papa

(Il Giornale. Nico Spuntoni).

Il dinamismo legislativo, ormai tratto caratterizzante dell’attuale pontificato, non si è fermato nella festa di San Pietro e di San Paolo. Gli ennesimi provvedimenti annunciati nel bollettino della Sala Stampa della Santa Sede di ieri consistevano in un Chirografo, un Rescritto, Statuti e Regolamenti del Capitolo della Basilica Papale e della Fabbrica di San Pietro in Vaticano. A catturare l’attenzione dei media è stato soprattutto il regolamento del personale della Fabbrica di San Pietro. Le regole. Alla Fabbrica di San Pietro spetta il compito di occuparsi di tutto ciò che riguarda la Basilica di San Pietro. Al personale è intanto richiesto di “professare la fede cattolica e vivere secondo i suoi principi“. Una richiesta che implica, come specificato nel regolamento pubblicato ieri, “osservare una esemplare condotta religiosa e morale, anche nella vita privata e familiare, in conformità alla dottrina della Chiesa”.

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Il cardinal Becciu dopo la condanna: «Volevano annientarmi. Sì, registrai una chiamata al Papa senza dirglielo: ero disperato»

(Massimo Franco. Corrieri della Sera).

Eminenza Giovanni Angelo Becciu, perché ha deciso di parlare?
«Perché davanti a un’ingiustizia non si deve tacere. La Bibbia dice di non lasciare tramontare il sole senza che si renda giustizia al povero defraudato. Era considerato un peccato che gridava vendetta al cospetto di Dio. E io quasi da quattro anni sono stato defraudato dell’onore, del ministero episcopale e della serenità. È molto più di un tramonto».

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Pio XII voleva spretare Maciel, le carte negli Archivi vaticani

(Nina Fabrizio. ANSA).

El Papa Pío XII fue informado de la conducta depravada y reprobable de Marcial Maciel Degollado, fundador de los Legionarios de Cristo y del Regnum Christi, un sacerdote, como luego se supo, con una doble vida compuesta también de relaciones sexuales y abuso mental, y habría estado a punto de “explotar” si su propia muerte no se hubiera producido entretanto, el 9 de octubre de 1958.

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Gallagher in viaggio nelle Filippine, incontri con il presidente e con i vescovi

.  (Vatican News. Staff).

Prende il via oggi, 1 luglio, il viaggio nelle Filippine di monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali, il quale prenderà parte alla “Festa del Papa” presso la Nunziatura Apostolica a Manila. L’arcivescovo resterà nel Paese del sud-est asiatico fino al 5 luglio. Numerosi gli incontri e gli appuntamenti che scandiranno il programma del viaggio, reso noto dall’account X della Segreteria di Stato @TerzaLoggia. Domani, martedì 2 luglio, è prevista la visita di cortesia al presidente delle Filippine, Ferdinand R. Marcos Jr., poi l’incontro con il segretario per gli Affari Esteri, Enrique Manalo. Il 3 luglio Gallagher si trasferirà a Malaybalay, nella regione del Mindanao Settentrionale, per partecipare alla Sessione plenaria della Conferenza Episcopale delle Filippine. Con i vescovi, il giorno successivo 4 luglio, il presule celebrerà l’Eucarestia nell’Abazia della Trasfigurazione di Malaybalay. 

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Comunicato stampa congiunto della Santa Sedee della Conferenza Episcopale Tedesca

(L’Obsservatore Romano. Staff).

In conformità ai desideri del Santo Padre Francesco, i rappresentanti della Curia romana e della Conferenza episcopale tedesca (CET) si sono incontrati il 28 giugno in Vaticano per ulteriori colloqui, continuando il dialogo iniziato con la visita «ad limina» dei Vescovi tedeschi nel novembre 2022 e proseguito fino all’ultimo incontro del 22 marzo 2024. Il dialogo, durato un giorno, è stato ancora una volta caratterizzato da un’atmosfera positiva, aperta e costruttiva. La base è stata l’accordo del 22 marzo 2024, che prevede l’elaborazione di forme concrete di esercizio della Sinodalità nella Chiesa in Germania, in conformità con l’ecclesiologia del Concilio Vaticano II , le disposizioni del Diritto Canonico e i frutti del Sinodo della Chiesa universale da presentarsi alla Santa Sede per l’approvazione (recognitio). Nello scambio, i Vescovi hanno informato circa l’ultima riunione del Comitato sinodale — organismo di lavoro temporaneo — durante la quale sono stati discussi i fondamenti teologici e la possibilità della realizzazione giuridica di un organismo sinodale nazionale. L’incontro del 28 giugno si è concentrato sulla relazione tra l’esercizio del ministero episcopale e la promozione della corresponsabilità di tutti i fedeli e,  in particolare, sugli aspetti  di diritto canonico per l’istituzione di una forma concreta di sinodalità nella Chiesa in Germania.  È condiviso il desiderio e l’impegno di rafforzare la sinodalità nella vita della Chiesa, in vista di una più efficace evangelizzazione.

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Papa Francesco: nuovo statuto e nuovo regolamento per il Capitolo della basilica di San Pietro

(SIR Agenzia).

Nuovo Statuto e nuovo Regolamento del Capitolo della basilica di San Pietro, “ispirato ai principi e ai criteri della Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium”. Ad approvarlo, con un apposito Chirografo diffuso oggi, è il Papa.  “I Canonici e i Coadiutori, nominati senza limiti di tempo prima dell’entrata in vigore dello Statuto e del Regolamento approvati in data odierna, che hanno compiuto o che compiranno ottanta anni di età, assumono lo status di Canonici onorari e di Coadiutori onorari”, dispone Francesco nel primo articolo. Tali soggetti “sono esonerati da tutti gli obblighi verso il Capitolo e, di conseguenza, non prendono parte alle Sessioni; possono partecipare, secondo il proprio status, alle celebrazioni liturgiche della basilica, nonché all’attività pastorale;  non percepiscono alcun emolumento; possono usufruire della sepoltura nella Cappella del Capitolo Vaticano e. conservano il titolo, il trattamento e le vesti proprie”.  

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Laici responsabili e attivi, amici di tutti: così cambia l’Opus Dei

(Avvenire. Francesco Ognibene).

A Milano per i 50 anni delle Scuole Faes, promosse da genitori legati all’istituzione che vive il carismadi san Josemaría Escrivá, il prelato, Fernando Ocáriz riflette sul percorso di rinnovamento. «Nel 1974 eravamo in tutto sette genitori milanesi che volevano creare per i figli una scuola libera in linea con i loro valori. E oggi, guarda qua…». Mario Viscovi si guarda attorno: un migliaio di persone, tra famiglie, maestre e prof delle , che alla festa per i 50 anni dell’istituzione educativa paritaria hanno incontrato ieri nel cortile della sede che ospita la materna e le due primarie il prelato dell’Opus Dei monsignor Fernando Ocáriz. Perché questa è una delle tante espressioni della laicità appresa dal carisma di san Josemaría Escrivá, che dell’Opera fu l’iniziatore nel 1928. Libertà personale, responsabilità, amicizia, il Vangelo tradotto in una proposta educativa e sociale aperta a tutti. Ocáriz dialoga per quasi un’ora con le famiglie nel cortile della scuola, – domande e risposte sulla fede, la felicità, il valore delle piccole cose, il servizio agli altri, la centralità dei genitori per la scuola, le prove della vita… – dopo aver risposto alle domande di Avvenire.

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Il Padiglione Italia ospita per la prima volta la Santa Sede

(ANSA. Staff).

Per la prima volta nella storia di Expo, il Padiglione Italia ospiterà quello della Santa Sede. La cerimonia di firma del protocollo d’intesa tra l’On. Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani e Mons. Rino Fisichella, Pro-Prefetto della Sezione per le questioni fondamentali dell’Evangelizzazione nel mondo si è svolta oggi alla Farnesina. La Santa Sede porterà al Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka la “Deposizione di Cristo”, uno dei più noti capolavori del grande pittore Caravaggio, e disporrà di uno spazio riconoscibile per organizzare eventi culturali e importanti mostre d’arte, in collaborazione con il Dicastero per l’Evangelizzazione. La presenza della Santa Sede nel Padiglione Italia sarà armonizzata con i valori e il messaggio generale che l’Italia porterà all’Esposizione Universale: “L’Arte rigenera la vita”. “La nostra collaborazione con la Santa Sede sarà un dialogo che porterà a Osaka i valori alla base della nostra cultura del fare” ha dichiarato da Tokyo l’Ambasciatore Mario Vattani, Commissario per l’Italia a Expo 2025 Osaka, dove ha avuto luogo un primo incontro informale con il Nunzio Apostolico in Giappone, S.E. Francisco Escalante Molina.

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Mons. Eleganti critica l’ultimo documento ecumenico

(Qui l’indice dei precedenti).

Cardinale Kurt Koch e Mons. Marian Eleganti Il Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, presieduto dal Cardinale Kurt Koch, già vescovo di Basilea, ha appena pubblicato un lungo testo dal titolo “Il vescovo di Roma”, che “fa il punto sul dialogo ecumenico attorno al ruolo del Papa e all’esercizio dell’autorità il primato della Sede di Pietro”, secondo la presentazione di Vatican News.

Mons. Marian Eleganti, già vescovo ausiliare della diocesi di Coira di Mons. Vitus Huonder, ha criticato aspramente questo testo, che ha attirato una “Lettera aperta del cardinale Koch”, visibilmente toccato. Mons. Eleganti ha poi prodotto una risposta a questa lettera. Questo dossier offre una panoramica dello scambio, in cui l’ex ausiliare di Coira è incisivo e interessante.

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“Non bastano gli influencer per parlare ai giovani La Chiesa scelga una terapia choc”

(il Giornale. Serena Sartini).

Il cardinale Gianfranco Ravasi: “Bisogna trovare un linguaggio più pertinente, che sia provocante. Sui temi etici non bisogna sciogliere la dottrina solo per avvicinarsi ai ragazzi”. Indifferenza, impazienza e inquietudine: tre «i» che rappresentano i tre mali di oggi per i giovani. La Chiesa ha davanti grandi sfide: un linguaggio sempre più contemporaneo sui temi etici, senza cedere nei principi ma mettendo le nuove generazioni di fronte a stimoli forti, per «formare» e non solo «informare» i ragazzi; il rapporto con i social, il ruolo della politica, con uno sguardo alla nuova Ue che si sta formando. Parla al Giornale il cardinale Gianfranco Ravasi, fine teologo, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura, autore per le Edizioni San Paolo del volume Cuori inquieti – I giovani nella Bibbia, che fa parte della collana «BUC, Il potere delle parole», la nuova edizione della Biblioteca Universale Cristiana, da domani nelle librerie.

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Il cardinale Müller si è tradito sulla illegittimità di Bergoglio

(Roma. it. Andrea Cionci).

Non si tratta di separare i buoni dai cattivi, ma di separare i fedeli dagli infedeli. Non solo fare pulizia nel piccolo mondo della Curia, bensì nella Chiesa nel suo insieme”. Continua la strategia della premiata ditta chiesa bergogliana/mainstream per distrarvi dall’unica cosa che conta: l’istanza depositata il 6 giugno presso il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano sulla sede impedita di papa Benedetto XVI. La nullità dell’abdicazione di papa Ratzinger. Come avrete notato, in questi giorni è tutto un gran ciaccolare di illegittimità di Bergoglio, ma per motivazioni appositamente fuorvianti: il Concilio Vaticano II, la strampalata teoria del “vizio di consenso”, le sue eresie, la presunta incapacità di intendere e volere, i papi presuntamente invalidi dal 1958… Un circo di posizioni campate per aria per depistare l’attenzione dal fulcro della Magna Quaestio: la nullità dell’abdicazione di papa Ratzinger. Infatti, vedete bene che Viganò, sul quale tutti i riflettori sono puntati, sta facendo il miglior favore del mondo a Bergoglio: rifiutando il processo e disconoscendo la chiesa post Concilio, si farà – a buona ragione – scismare e porterà fuori dalla Chiesa tanti bravi cattolici legati alla Tradizione, liberando Bergoglio dagli oppositori interni e magari producendo un conflitto fra il tribunale del Dicastero per la Dottrina della fede e quello dello Stato della Città del Vaticano con un modesto tentativo di condizionare i giudici di quest’ultimo.

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Podcast di Aurelio Porfiri: “Perché si può criticare il Vetus Ordo ma non si può criticare il Vaticano II?”

(Korazym. Jan van Elzen).

Benvenuti ad un nuovo episodio del podcast Liturgia e musica sacra, in cui Aurelio Porfiri approfondisce temi cruciali e spesso controversi riguardanti la Chiesa Cattolica e la sua liturgia. Oggi Porfiri si immerge in una discussione che ha suscitato dibattiti intensi e appassionati: la contrapposizione tra la Messa Vetus Ordo e la Messa Novus Ordo, e il caos liturgico che sembra caratterizzare il nostro tempo. In questo episodio di 10’25” pubblicato oggi, Porfiri esplora le ragioni per cui alcuni difensori della Messa Vetus Ordo ritengono che non si possa semplicemente accettare la Messa Novus Ordo come suo naturale compimento. Analizzeremo il criterio cronologico spesso applicato per giustificare il passaggio dalla Messa tradizionale a quella riformata, un criterio che viene messo in discussione in maniera critica da molti fedeli e studiosi.

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Ucraina. Madri e mogli dei prigionieri ucraini dal Papa. «Tornino da noi dalla Russia»

(Avvenire. Giacomo Gambassi).

Il dramma delle famiglie dei soldati del battaglione Azov di Mariupol: la Russia li condanna all’ergastolo per escluderli dagli scambi di prigionieri che sono il solo canale di trattative aperto. «Il Papa è la nostra ultima possibilità». Tetyana Vyshniak, energica madre ucraina, sa che rischia di non rivedere mai più suo figlio Artem. Ventitré anni, maggiore del battaglione Azov che si era immolato a Mariupol per fermare l’avanzata di Mosca all’inizio dell’invasione, è «prigioniero di guerra in Russia da tre anni», spiega. E dallo scorso marzo pende su di lui una condanna a 22 anni di carcere scritta dai magistrati “nemici”. «Un verdetto illegale e contrario alla convenzione di Ginevra», sostiene la donna.

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La Chiesa in Libano testimonedel “vivere insieme”

(L’Obsservatore Romano. Staff).

«Mantenere vivo ed efficace il messaggio del “vivere insieme”, caratteristico della Terra dei Cedri»: questo uno dei compiti primari della Chiesa in Libano. A ricordarlo, il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, nella messa presieduta ieri, 24 giugno, nella chiesa di San Giuseppe a Beirut, nella solennità di san Giovanni Battista, patrono del Sovrano militare ordine di Malta (Smom). Alla celebrazione hanno preso parte i membri dello Smom, con l’ambasciatore dell’ordine in Libano, Maria Emerica Cortese. Soffermandosi sulla figura di san Giovanni Battista, il cardinale ha ricordato la gioia che la sua nascita ha suscitato non solo nei suoi genitori, Elisabetta e Zaccaria, ma anche tra i loro vicini e conoscenti. «Dobbiamo essere testimoni di questa gioia e di questa gratitudine — ha affermato il segretario di Stato — perché anche noi abbiamo riconosciuto la salvezza che viene da Cristo. In un mondo sempre più tristemente afflitto dal peccato, dall’invidia, dalla divisione, dal conflitto e dalla mancanza di perdono, la gioia cristiana, che è molto più di una gioia passeggera, diventa sempre più necessaria».

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Un impianto agrivoltaico voluto da Papa Francesco

(ACI Stampa. Di Redazione)

Con la Lettera Apostolica in forma di motu proprio “Fratello sole”, Papa Francesco ha affidato oggi al Presidente del Governatorato dello Stato della Città, il cardinale Fernando Vérgez Alzaga, e al Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, monsignor Giordano Piccinotti, Arcivescovo titolare di Gradisca, l’incarico di realizzare a Santa Maria di Galeria (località dell’Agro romano) un impianto agrivoltaico “che assicuri, non soltanto l’alimentazione elettrica della stazione radio ivi esistente, ma anche il completo sostentamento energetico dello Stato della Città del Vaticano”, così si legge nel documento.

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