Cerca de un centenar de muertos por una estampida tras un acto religioso en la India

(RTVE).

Cerca de un centenar de personas han muerto y otras tantas han resultado heridas en una estampida este martes en un evento religioso en el estado de Uttar Pradesh, en el norte de la India. “La administración del distrito está investigando el asunto. Los heridos están siendo llevados al hospital y la gente todavía se está recuperando. Los médicos han informado de una cifra de entre 50 y 60 muertes”, ha indicado a los medios el magistrado del distrito de Hathras, Ashish Kumar. Algunos medios locales como ‘India Today’ elevan la cifra de fallecidos a 107, siendo la mayoría mujeres y niños. Por su parte, la comisionada de la ciudad de Aligarh, Chaitra V., ha situado el número de muertos en 97. “Nos estamos centrando en brindar socorro y asistencia médica a las víctimas”, ha indicado.

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Al Gore incontra il Papa e loda le posizioni di Francesco sull’ambiente

(La Republica. Redazione).

Papa Francesco ha ricevuto Al Gore. L’ex vice presidente degli Stati Uniti è a Roma per la tre giorni del summit della sua associazione Climate Reality Project dove ha parlato scagliandosi contro l’industria del petrolio e le politiche del governo italiano in tema di gas. L’incontro si è svolto in forma strettamente privata nella residenza di Santa Marta. Con il pontefice c’erano padre Enzo Fortunato, coordinatore della Giornata Mondiale dei Bambini, ed il suo vice, Aldo Cagnoli; con Al Gore c’era il direttore di Green&Blue Riccardo Luna. Gore ha molto lodato il papa per l’impatto che l’enciclica Laudato Sì ebbe sull’Accordo di Parigi sul clima nel 2015 e per la recente esortazione apostolica Laudate Deum. Il premio Nobel per la Pace del 2007 anche in pubblico aveva lodato le scelte del Papa in tema di ambiente.

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Finalmente un pastore vicino al popolo guiderà la Chiesa di Caracas. Il salesiano Castillo al posto dell’intrigante card. Porras

(FarodiRoma. Redazione).

Papa Francesco ha scelto il salesiano Raúl Biord Castillo, un pastore abituato a condividere la sua vita con il popolo, guidandolo, accompagnandolo e consolandolo, per la Chiesa di Caracas. Una diocesi ferita perché ha avuto gli ultimi due vescovi (i cardinali Savino Urosa e Baltazar Porras) con caratteristiche opposte: ecclesiastici intriganti, legati con l’oligarchia locale (le relativamente poche famiglie possidenti) e con esse asserviti agli interessi politici e finanziari degli USA. Un disastro pastorale aggravato da continue ingerenze politiche, come l’iniziativa di invitare alla Conferenza Episcopale lo screditato leader dell’opposizione, il golpista Juan Guaidò, oppure di presentarsi in Vaticano insieme all’inviato di Washington Elliot Abrams, quasi un agguato al segretario di Stato Pietro Parolin. Urosa aveva partecipato al golpe del 2002 contro Chavez, impedito a governare per 47 ore nelle quali il card. Urosa tentò di fargli firmare la rinuncia. A questo porporato sui generis succedette nel 2018 come amministratore apostolico il card. Porras che poi per un anno Appena è stato arcivescovo sede plena. Papa Francesco ora lo ha mandato in pensione (Deo gratias) a tre mesi dall’80 compleanno.

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Dallo scisma di Lefebvre al caso Viganò. Un nuovo incendio rischia di divampare nella chiesa

(Domani. JUAN MARÍA VIAN).

Lo scisma lefebvriano è molto più grave e drammatico. Dopo la morte dell’arcivescovo francese la tensione si è stemperata e non pochi tradizionalisti sono rientrati nella chiesa cattolica. Ma il fuoco non è spento e il caso del prelato italiano – sullo sfondo dello scontro sulla liturgia – rischia di far divampare nuovamente l’incendio. Scaduto il 28 giugno il termine per difendersi di persona o attraverso uno scritto, nei prossimi giorni l’arcivescovo Carlo Maria Viganò sarà giudicato in Vaticano dal Dicastero per la dottrina della fede, l’antico Sant’Uffizio. Per un’accusa molto grave: quella di scisma. È stato lo stesso prelato a pubblicare il decreto curiale proprio nel giorno della convocazione in Vaticano, il 20 giugno, e a rifiutare con asprezza un processo che ritiene dall’esito scontato.

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Rifiutando la Chiesa visibile Viganò si scomunica da solo

(La Nuova Bussola. Luisella Scrosati).

Nel suo J’accuse l’ex nunzio apostolico disconosce l’autorità del Papa e quindi l’attuale gerarchia che (per quanto malmessa) è la sola esistente, trascinando centinaia di persone in uno scisma che egli stesso rivendica. Com’era prevedibile, dopo la convocazione di Mons. Carlo Maria Viganò da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede, l’ex-Nunzio ha risposto con un pesante J’accuse, evocando il noto J’accuse le Concile che Mons. Marcel Lefebvre scrisse nel 1976. Viganò ha esordito con un’affermazione che lo pone automaticamente al di fuori della Chiesa cattolica, a prescindere dalla sentenza che potrà venire dalla Santa Sede: «non riconosco l’autorità né del tribunale che pretende di giudicarmi, né del suo Prefetto, né di chi lo ha nominato». Il che significa la sua volontà di non essere in comunione con la Chiesa cattolica, nella sua attuale gerarchia. Che per quanto malmessa, per quanto comprensiva di persone obiettivamente non all’altezza e probabilmente anche indegne, rimane l’unica gerarchia esistente. E senza la gerarchia non si dà la Chiesa, almeno per come l’ha fondata Gesù Cristo.

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Lebanon’s Maronite Patriarch Slams ‘Cold-blooded Violation of Constitution’

(Asharq Al Awsat).

Maronite Patriarch Beshara al-Rai said on Sunday that parliament’s failed attempt to elect a president on Wednesday was a “cold-blooded violation of the constitution.”

He called the session a “farce” and urged every official to “admit their mistakes and correct them” after nearly eight months of presidential vacuum in Lebanon.

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Il cardinal Becciu dopo la condanna: «Volevano annientarmi. Sì, registrai una chiamata al Papa senza dirglielo: ero disperato»

(Massimo Franco. Corrieri della Sera).

Eminenza Giovanni Angelo Becciu, perché ha deciso di parlare?
«Perché davanti a un’ingiustizia non si deve tacere. La Bibbia dice di non lasciare tramontare il sole senza che si renda giustizia al povero defraudato. Era considerato un peccato che gridava vendetta al cospetto di Dio. E io quasi da quattro anni sono stato defraudato dell’onore, del ministero episcopale e della serenità. È molto più di un tramonto».

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In attesa di commemorare insieme i 1700 anni del Primo Concilio Ecumenico di Nicea

(L’Obsservatore Romano. Staff)

Pubblichiamo in una traduzione dall’inglese il messaggio inviato a Papa Francesco da Sua Santità Bartolomeo, Patriarca ecumenico, il 29 giugno, in occasione della solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.

Santità, amato fratello in Cristo,

In mezzo alle turbolenze e ai travagli del nostro tempo, Dio ci ha concesso ancora una volta l’opportunità di presentare i nostri fraterni auguri a Vostra Santità in questa luminosa Festa dei Sommi Apostoli Pietro e Paolo, la Festa Patronale della Chiesa di Roma, attraverso la nostra Delegazione patriarcale composta da Sua Eminenza il Metropolita Emmanuel di Calcedonia, Sua Eminenza il Metropolita Nathanael di Chicago e il Rev.mo Diacono Œcumenius Amanatidis, Sotto Segretario del Santo e Sacro Sinodo e Segretario della Venerabile Rappresentanza di quest’anno. Ogni anno, in questo giorno, sentiamo il rafforzarsi del legame benedetto di carità tra di noi, che ci sprona e ci ispira nel cammino verso la pienezza dell’unità.

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No a tatuaggi, piercing, convivenze e fotocopie. La stretta nella Basilica del Papa

(Il Giornale. Nico Spuntoni).

Il dinamismo legislativo, ormai tratto caratterizzante dell’attuale pontificato, non si è fermato nella festa di San Pietro e di San Paolo. Gli ennesimi provvedimenti annunciati nel bollettino della Sala Stampa della Santa Sede di ieri consistevano in un Chirografo, un Rescritto, Statuti e Regolamenti del Capitolo della Basilica Papale e della Fabbrica di San Pietro in Vaticano. A catturare l’attenzione dei media è stato soprattutto il regolamento del personale della Fabbrica di San Pietro. Le regole. Alla Fabbrica di San Pietro spetta il compito di occuparsi di tutto ciò che riguarda la Basilica di San Pietro. Al personale è intanto richiesto di “professare la fede cattolica e vivere secondo i suoi principi“. Una richiesta che implica, come specificato nel regolamento pubblicato ieri, “osservare una esemplare condotta religiosa e morale, anche nella vita privata e familiare, in conformità alla dottrina della Chiesa”.

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Pio XII voleva spretare Maciel, le carte negli Archivi vaticani

(Nina Fabrizio. ANSA).

El Papa Pío XII fue informado de la conducta depravada y reprobable de Marcial Maciel Degollado, fundador de los Legionarios de Cristo y del Regnum Christi, un sacerdote, como luego se supo, con una doble vida compuesta también de relaciones sexuales y abuso mental, y habría estado a punto de “explotar” si su propia muerte no se hubiera producido entretanto, el 9 de octubre de 1958.

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La sinodalidad pone en entredicho el primado de Pedro

La Iglesia no es una democracia, es una monarquía absoluta. No puede ser una democracia, porque Dios no es elegible. Esto ha resultado importante en 2.000 años de historia. Hoy, además, es urgente

Festividad de San Pedro y San Pablo. Siempre me ha caído mejor el metepatas de Pedro que el intelectual Pablo, pero comprendo que ambos constituyen las dos columnas de la Iglesia y que Pablo ha sido peor entendido que Pedro y Pedro menos manipulado que Pablo.

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Laici responsabili e attivi, amici di tutti: così cambia l’Opus Dei

(Avvenire. Francesco Ognibene).

A Milano per i 50 anni delle Scuole Faes, promosse da genitori legati all’istituzione che vive il carismadi san Josemaría Escrivá, il prelato, Fernando Ocáriz riflette sul percorso di rinnovamento. «Nel 1974 eravamo in tutto sette genitori milanesi che volevano creare per i figli una scuola libera in linea con i loro valori. E oggi, guarda qua…». Mario Viscovi si guarda attorno: un migliaio di persone, tra famiglie, maestre e prof delle , che alla festa per i 50 anni dell’istituzione educativa paritaria hanno incontrato ieri nel cortile della sede che ospita la materna e le due primarie il prelato dell’Opus Dei monsignor Fernando Ocáriz. Perché questa è una delle tante espressioni della laicità appresa dal carisma di san Josemaría Escrivá, che dell’Opera fu l’iniziatore nel 1928. Libertà personale, responsabilità, amicizia, il Vangelo tradotto in una proposta educativa e sociale aperta a tutti. Ocáriz dialoga per quasi un’ora con le famiglie nel cortile della scuola, – domande e risposte sulla fede, la felicità, il valore delle piccole cose, il servizio agli altri, la centralità dei genitori per la scuola, le prove della vita… – dopo aver risposto alle domande di Avvenire.

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Intrigas vaticanas: un exalto funcionario clama justicia y denuncia que el Papa fue engañado

(Elisabetta Piqué. La Nación).

Libero Milone, el primer revisor general de la Santa Sede, presentará una apelación contra la Santa Sede, a la que acusa por millonarios daños a él y a su brazo derecho, que murió el año pasado y que dejó un video escalofriante

El 19 de junio de 2017, hace siete años, la vida cambió dramáticamente para Libero Milone. Dos años después de haberse convertido en el primer revisor general de la historia de la Santa Sede, este experto contable con vasta experiencia internacional y currículum intachable fue expulsado y obligado a renunciar por la que él llama “la vieja guardia” del Vaticano. Milone denuncia que esta le armó una “cama” y lo identificó como “un enemigo” porque, cumpliendo con su rol, estaba sacando a flote gigantescas irregularidades y oscuros negocios millonarios a la sombra de la cúpula de San Pedro.

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Las monjas cismáticas cambian a Pablo Rojas por el exnuncio Viganò, opositor al Papa

(Julio César Rico. Burgos conecta).

Las bases del manifiesto del que fuera nuncio en Estados Unidos hablan de la acción «clandestina» de la Iglesia desde el Vaticano II y de tramas de sectas masónicas en el papado de Francisco

Las monjas excomulgadas han cambiado de obispo; echaron del convento al estrafalario Pablo Rojas y a su monaguillo, Francisco José Ceacero, y se han unido a la causa del arzobispo Carlo María Viganò, que fue nuncio del Vaticano en Estados Unidos y que acusa al Papa Francisco de «hereje y cismático» y pide que sea relevado. El prelado italiano se enfrenta también a la excomunión.

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Canonización de José Gregorio Hernández desata contienda entre Maduro y la Iglesia católica

(El Nacional).

Video en el que Francisco señala una canonización es usado por Maduro para afirmar que conoce incluso la fecha. El Tiempo de Colombia consultó al Vaticano y el chavismo

Una de las cosas que une a los venezolanos es la devoción al doctor José Gregorio Hernández, beatificado por el papa Francisco el 30 de abril del 2021. Sin embargo, su canonización -que está en proceso- provocó una contienda entre el gobierno de Nicolás Maduro y la Iglesia católica.

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Another 400,000 people left Germany’s Catholic Church last year, but the pace slowed from 2022

(AP News).

Another 400,000 people formally left the Catholic Church in Germany last year, though the number was down from a record set in 2022 as church leaders struggle to put a long-running scandal over abuse by clergy behind them and tackle calls for reform, official figures showed Thursday. The German Bishops’ Conference said that 402,694 people left the church in 2023. That was down from 522,821 the previous year, but still the second-highest figure so far. At the same time, 1,559 people joined the church and another 4,127 rejoined — in both cases, broadly similar to the numbers from 2022. In Germany, people who are formally members of a church pay a so-called church tax that helps finance it in addition to the regular taxes the rest of the population pays. If they register their departure with local authorities, they no longer have to pay that. There are some exemptions for low earners, jobless, retirees, students and others.

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“Non bastano gli influencer per parlare ai giovani La Chiesa scelga una terapia choc”

(il Giornale. Serena Sartini).

Il cardinale Gianfranco Ravasi: “Bisogna trovare un linguaggio più pertinente, che sia provocante. Sui temi etici non bisogna sciogliere la dottrina solo per avvicinarsi ai ragazzi”. Indifferenza, impazienza e inquietudine: tre «i» che rappresentano i tre mali di oggi per i giovani. La Chiesa ha davanti grandi sfide: un linguaggio sempre più contemporaneo sui temi etici, senza cedere nei principi ma mettendo le nuove generazioni di fronte a stimoli forti, per «formare» e non solo «informare» i ragazzi; il rapporto con i social, il ruolo della politica, con uno sguardo alla nuova Ue che si sta formando. Parla al Giornale il cardinale Gianfranco Ravasi, fine teologo, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura, autore per le Edizioni San Paolo del volume Cuori inquieti – I giovani nella Bibbia, che fa parte della collana «BUC, Il potere delle parole», la nuova edizione della Biblioteca Universale Cristiana, da domani nelle librerie.

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Il cardinale Müller si è tradito sulla illegittimità di Bergoglio

(Roma. it. Andrea Cionci).

Non si tratta di separare i buoni dai cattivi, ma di separare i fedeli dagli infedeli. Non solo fare pulizia nel piccolo mondo della Curia, bensì nella Chiesa nel suo insieme”. Continua la strategia della premiata ditta chiesa bergogliana/mainstream per distrarvi dall’unica cosa che conta: l’istanza depositata il 6 giugno presso il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano sulla sede impedita di papa Benedetto XVI. La nullità dell’abdicazione di papa Ratzinger. Come avrete notato, in questi giorni è tutto un gran ciaccolare di illegittimità di Bergoglio, ma per motivazioni appositamente fuorvianti: il Concilio Vaticano II, la strampalata teoria del “vizio di consenso”, le sue eresie, la presunta incapacità di intendere e volere, i papi presuntamente invalidi dal 1958… Un circo di posizioni campate per aria per depistare l’attenzione dal fulcro della Magna Quaestio: la nullità dell’abdicazione di papa Ratzinger. Infatti, vedete bene che Viganò, sul quale tutti i riflettori sono puntati, sta facendo il miglior favore del mondo a Bergoglio: rifiutando il processo e disconoscendo la chiesa post Concilio, si farà – a buona ragione – scismare e porterà fuori dalla Chiesa tanti bravi cattolici legati alla Tradizione, liberando Bergoglio dagli oppositori interni e magari producendo un conflitto fra il tribunale del Dicastero per la Dottrina della fede e quello dello Stato della Città del Vaticano con un modesto tentativo di condizionare i giudici di quest’ultimo.

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Podcast di Aurelio Porfiri: “Perché si può criticare il Vetus Ordo ma non si può criticare il Vaticano II?”

(Korazym. Jan van Elzen).

Benvenuti ad un nuovo episodio del podcast Liturgia e musica sacra, in cui Aurelio Porfiri approfondisce temi cruciali e spesso controversi riguardanti la Chiesa Cattolica e la sua liturgia. Oggi Porfiri si immerge in una discussione che ha suscitato dibattiti intensi e appassionati: la contrapposizione tra la Messa Vetus Ordo e la Messa Novus Ordo, e il caos liturgico che sembra caratterizzare il nostro tempo. In questo episodio di 10’25” pubblicato oggi, Porfiri esplora le ragioni per cui alcuni difensori della Messa Vetus Ordo ritengono che non si possa semplicemente accettare la Messa Novus Ordo come suo naturale compimento. Analizzeremo il criterio cronologico spesso applicato per giustificare il passaggio dalla Messa tradizionale a quella riformata, un criterio che viene messo in discussione in maniera critica da molti fedeli e studiosi.

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