Cina inaffidabile, ma per il Vaticano l’accordo va rinnovato.

( La nuova Bussola Quotidiana. Ricardo Cascioli.).

La Santa Sede è intenzionata a rinnovare l’accordo segreto stipulato con la Cina nel 2018 e poi rinnovato ogni due anni. Lo ha detto il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, rispondendo per iscritto a una domanda del corrispondente a Roma di LifeSiteNews, Michael Haynes.
L’accordo scade in ottobre, e – ha detto il cardinale Parolin – «noi speriamo di rinnovarlo». E al proposito, ha aggiunto, «su questo punto stiamo dialogando con i nostri interlocutori».

Sulla volontà della Santa Sede di andare avanti malgrado il regime comunista cinese si sia dimostrato inaffidabile non c’era da dubitare, visto come è andata in questi sei anni; ma la dichiarazione del Segretario di Stato vaticano è comunque importante. È vero, mancano ancora diversi mesi prima di una decisione ufficiale, ma dopo due rinnovi biennali, quest’anno è attesa l’ultima parola sull’accordo: o diventa definitivo o si lascia cadere.

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Ossequio o obbedienza cieca? Tucho pretende senza chiarire

(Luisella Scrosati. Nuova Bussuola Quotidiana)

Se il magistero dice una cosa e poi il suo contrario, più che “autentico” è contraddittorio. Il cardinal prefetto elude le obiezioni, ma così facendo rende impossibile proprio quell’assenso che esige dai fedeli.

Un altro tema importantissimo sollevato dal cardinale Fernández, durante la conferenza stampa di presentazione della Dichiarazione Dignitas infinita, riguarda il senso del magistero autentico (qui il primo articolo). Alla domanda di un giornalista su quale tipo di assenso richieda la Dichiarazione, il Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede ha più volte indicato che si tratta di «magistero autentico».  

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Chiusa la mostra blasfema di Carpi, restano le ferite alla Chiesa

(La Nouva Bussola. Riccardo Cascioli).

L’artista Andrea Saltini e la diocesi di Carpi giocano a fare le vittime per uscire da una situazione insostenibile che loro stessi hanno creato. Il vescovo Castellucci in particolare porta la grave responsabilità di aver diviso la Chiesa, cercando di far ricadere la colpa sui fedeli.

Che la mostra blasfema nella chiesa di sant’Ignazio di Carpi chiuda anzitempo è una buona notizia, ma molte sono ancora le cose da chiarire e anche le ferite da rimarginare. Mostra blasfema – lo ricordiamo – per le rappresentazioni a sfondo sessuale di Gesù e della Madonna; e oltretutto organizzata dalla diocesi di Carpi (oggi dipendente da quella di Modena), che non ha smesso di difenderne il contenuto e le intenzioni dell’artista, Andrea Saltini.

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Perlasca e Rupnik, in Vaticano c’è aria di sfrontatezza

(Nico Spuntoni. Bussola Quotidiana).-

C’è una certa sfrontatezza nelle ultime mosse in Vaticano. Dopo il clamoroso guanto di sfida lanciato in faccia alla giustizia francese con una nota verbale della Segreteria di Stato che ha definito “eventuale” una sentenza effettivamente emessa dal tribunale civile di Lorient lo scorso 3 aprile, è arrivata la notizia della conferma di monsignor Alberto Perlasca a promotore di giustizia sostituto presso il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Contrariamente a quanto può pensare il lettore non si tratta di un’omonimia: stiamo parlando proprio dell’ex capo dell’ufficio amministrativo della Segreteria di Stato già protagonista del processo vaticano nato dallo scandalo del palazzo di Londra.

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Conferenza stampa: il “metodo Tucho” in quattro punti

(La Nouna Bussoña. Tommaso Scandroglio).

Presentando la dichiarazione “Dignitas infinita” il cardinal prefetto mostra come affermare che la dottrina non cambia per poi, di fatto, cambiarla. E con un sentore di rivincita verso chi lo ha preceduto. Il prefetto racconta che Nicolò V nel 1452 permise al Re di Portogallo di assoggettare in schiavitù, con la bolla Dum Diversis, i saraceni e i pagani. Solo circa 80 anni dopo nel 1537 – continua il porporato – papa Paolo III condannò la schiavitù con la scomunica. Il card. Fernandéz  conclude che il Magistero si evolve e dunque è errato chiedere a Francesco di non innovare (nota bene: poco prima aveva difeso a spada tratta Fiducia supplicansdichiarazione che permette le benedizioni di coppie irregolari e gay). Piccolo particolare: i primi due pronunciamenti non sono pronunciamenti magisteriali, ma di governo.

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La lunga marcia per imporre l’aborto nella Carta dell’Ue

(La Nouva Bussola. Luca Volontè).

Giovedì 11 aprile al Parlamento europeo è previsto il voto sulla risoluzione che intende includere l’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. La cui modifica richiede però l’accordo di tutti gli Stati membri. Una mossa, dunque, per accattivarsi il favore delle lobby abortiste e che giunge al culmine di una lunga serie di risoluzioni per imporre l’aborto in tutta l’Ue.

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