I lefebvriani prendono le distanze da Viganò, accusato di scisma

(Avvenire. Gianni Cardinale).

L’ex nunzio spiega perché non si difenderà: «Non riconosco l’autorità del Dicastero». E la Fraternità San Pio X in una nota pone dei distinguo rispetto al caso del fondatore, Marcel Lefebvre. L’arcivescovo Carlo Maria Viganò – ex Nunzio negli Stati Uniti dopo aver ricoperto importanti incarichi in Vaticano – non intende difendersi dalle accuse di scisma per il quale è stato convocato dal Dicastero della Dottrina della Fede per un processo penale extragiudiziale. E continua nelle sue accuse alla “chiesa conciliare” e a Papa Francesco. Con toni e argomenti ai quali anche i seguaci dell’arcivescovo Marcel Lefebvre precisano di non voler essere associati. Monsignor Viganò era stato convocato per giovedì pomeriggio negli uffici del Dicastero. Oggi in una nota afferma: «Preciso di non essermi recato in Vaticano, di non avere intenzione di recarmi al Sant’Uffizio il 28 Giugno e di non aver consegnato alcun memoriale o documento a mia difesa al Dicastero, del quale non riconosco l’autorità, né quella del suo Prefetto, né di chi lo ha nominato».

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La clarisas de Belorado culminan su cisma “unánime e irrevocable”

(Vida Nueva. José Beltrán).

No hay marcha atrás. Las clarisas de Belorado que el 13 de mayo anunciaron su ruptura con la Iglesia católica, hoy han certificado el cisma a través de un comunicado en el que aseguran que su decisión es “unánime e irrevocable”. A través de sus redes sociales anuncian que no acudirán a declarar al Tribunal Eclesiástico de Burgos, después de pedir una prórroga de cinco días tras ser citadas por el arzobispo y comisario pontificio, Mario Iceta. La nota de las monjas explicitan que han enviado un burofax a Iceta “firmado por las diez monjas ‘requeridas’ a ‘comparecer’”, en el que exponen su decisión de auto excomulgarse. “No tememos a quienes puedan matar el cuerpo, aun por medio de coacciones, imposiciones o bloqueos de suministros, pero nada pueden contra el alma”. Acusaciones varias. Lo cierto es que hoy expiraba el plazo dado por el Arzobispado de Burgos para que comparecieran tres de las religiosas, incluida la ex abadesa, sor Isabel de la Trinidad, que fueron las que interpusieron la denuncia civil contra Iceta en una comisaría de Logroño acusándose de abuso de poder, usurpar la representación legal y vulnerar el derecho de libre asociación. Las otras siete monjas llamadas a declarar debían comparecer el próximo lunes. Fuera de este peregrinar están las cinco religiosas más mayores y sor María Amparo, la monja que huyó de Belorado por no querer participar de esta dinámica cismática.

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Caso Viganò, cos’è lo scisma. E cosa l’eresia

(Avvenire. Riccardo Maccioni ).

La vicenda dell’arcivescovo convocato dalla Dottrina della fede per le sue posizioni anti papa Francesco e anti Vaticano, occasione per riflettere su come la Chiesa affronta i suoi dissidi interni. La vicenda di monsignor Carlo Maria Viganò, l’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti convocato dal Dicastero per la dottrina della fede perché accusato del delitto di scisma, riporta al centro della cronaca termini riguardanti la vita della Chiesa che magari non tutti conoscono. A cominciare proprio da scisma, parola che deriva dal greco “schisma” e significa divisione. E lo scisma infatti produce fratture, separazioni all’interno della Chiesa. Il Codice di diritto canonico lo definisce al numero 751 come «il rifiuto della sottomissione al Sommo Pontefice o della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti». Tant’è vero, come riporta lo stesso Viganò sul suo account X, che egli dovrà rispondere di «affermazioni pubbliche dalle quali risulta una negazione degli elementi necessari per mantenere la comunione con la Chiesa cattolica: negazione della legittimità di papa Francesco, rottura della comunione con lui e rifiuto del Concilio Vaticano II».

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