Ruini e la Chiesa confusa che voleva salvare il salvabile

(La Nuova Bussola Quotidiana. Stefano Fontana).

Il progetto di Ruini voleva raccogliere i cattolici in una unità culturale pre-politica in modo che poi ognuno di essi la applicasse coerentemente nei diversi partiti. Era un progetto di una Chiesa confusa che cercava di salvare il salvabile. Ma era un sogno irrealizzabile. Lunga intervista del cardinale Camillo Ruini concessa a Francesco Verderami sul Corriere di domenica 16 giugno. L’analisi ha riguardato un lungo periodo, dal 1994 a quando nel 2007 Ruini lasciò la presidenza dei vescovi italiani. Crisi della DC, Tangentopoli, fallimento del nuovo Partito popolare, Berlusconi, Scalfaro, il convegno CEI di Palermo, la presenza dei cattolici nella cultura e poi tutti liberi in politica, la Margherita e Rutelli, il referendum del 2005 sulla fecondazione artificiale, il Family Day del 2007. Questi i temi dell’intervista, questi i personaggi raccontati con qualche aggiunta: Spadolini, che consigliava di non cambiare il nome da Democrazia Cristiana a Partito Popolare, Andreatta che Ruini annoverava tra i suoi amici, il Presidente Ciampi «persona intelligente e seria» di cui il cardinale fu pure grande amico. Di Scalfaro dice di essere rimasto sorpreso quando gli chiese di «aiutarlo a far cadere il governo Berlusconi». Di Rutelli parla bene perché dichiarò l’astensione nel referendum per la procreazione assistita. Di Berlusconi informa: «Non lo ritenevamo un pericolo».

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