Inizio della missione del nunzio apostolico in Zimbabwe

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(L’ Ossevatore Romano).

L’arcivescovo Janusz Urbańczyk il 25 aprile scorso è atterrato presso l’aeroporto internazionale Robert Gabriel Mugabe di Harare. Al suo arrivo è stato accolto: da Petros Takayambirwa, officiale del ministero degli Affari esteri e del Commercio internazionale, in rappresentanza del direttore del Protocollo; dall’arcivescovo metropolita di Harare, Robert Christopher Ndlovu; dal segretario generale della Conferenza episcopale dello Zimbabwe (zcbc), il redentorista Tryvis Moyo; e dal segretario della nunziatura, il reverendo Felipe Fabiane. All’uscita dall’aeroporto vi è stata anche l’accoglienza da parte di un gruppo di fedeli.

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Per custodire la memoria storica della Sede Apostolica

(L´Osservatore Romano).

Un luogo che evoca «il valore della cultura e della tradizione» e che «custodisce la memoria storica» di coloro che «hanno servito con abnegazione la Sede Apostolica»: così il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, intervenendo ieri, 14 giugno, all’inaugurazione del nuovo salone della Biblioteca della Segreteria di Stato. Insieme al porporato, erano presenti il cardinale Fernando Vérgez Alzaga, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, con suor Raffaella Petrini, segretario generale, e Giuseppe Puglisi-Alibrandi, vice segretario generale, e i superiori della stessa Segreteria di Stato, guidati dagli arcivescovi Edgar Peña Parra, sostituto, Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali, e Luciano Russo, segretario per le Rappresentanze pontificie. Il salone è stato restaurato e rinnovato con sistemi di interazione moderni grazie alla generosità della “Ernesto Bertarelli Foundation”: istituita nel 1998, essa opera nei settori della conservazione e della scienza marina. «Siamo nell’epoca del digitale e dell’interconnessione e, pertanto, occorre “essere in rete”, anche utilizzando i nuovi strumenti tecnologici che ci aiutano a operare, a favore della Chiesa nel mondo», ha affermato il cardinale Parolin, ricordando poi l’importanza, per la Chiesa, di testimoniare la bellezza e la cultura, «dialogando con la particolare sete d’infinito che definisce l’essere umano». Citando parole di Papa Francesco, il porporato ha quindi aggiunto: «Non dobbiamo tralasciare di pensare e di parlare di bellezza, perché il cuore umano non ha bisogno solo di pane… ha bisogno anche di cultura, di quello che tocca l’anima, che ravvicina l’essere umano alla sua dignità profonda». (Discorso in occasione della mostra “Tutti. Umanità in cammino”, 5 novembre 2021).

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Rifiutano di convertirsi all’islam: 14 cristiani uccisi nel Nord Kivu

(L´Osservatore romano).

Arriva da Eringeti, al confine tra le martoriate province del Nord Kivu e dell’Ituri, una delle ultime pagine della violenza senza fine nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Quattordici cristiani, molti giovanissimi, uccisi a colpi di panga e kalashnikov per mano dei ribelli delle Forze alleate democratiche (Adf). Il rifiuto di convertirsi all’islam la causa del loro massacro. Solo l’ultimo — particolarmente brutale, come attestato da un video del gruppo jihadista rilanciato in Europa da fonti della società civile — di una lunga scia di sangue che da almeno tre anni non dà sosta in queste aree così ricche di risorse naturali ai piedi della catena montuosa del Ruwenzori. Il loro martirio è stato evocato nei giorni scorsi da Papa Francesco: «Sono stati sgozzati, semplicemente perché erano …

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L’obbedienza al Papa non nuoce all’amore per il proprio Paese ma lo ravviva

(L’Osservatore Romano. Salvatore Cernuzio).

«Il Papa è capo spirituale di tutti i cattolici del mondo, a qualunque Nazione appartengano; ma questa obbedienza al Papa non solo non nuoce all’amore che ciascuno deve al proprio Paese, ma lo purifica e lo ravviva». Sono impregnate di attualità le parole che l’arcivescovo Celso Costantini, primo delegato apostolico in Cina, annotava oltre cent’anni fa a proposito dell’unità tra il Papa e tutti i cattolici sparsi nel mondo, «qualunque fosse la loro appartenenza nazionale», chiarendo come «proprio tale comunione fosse la migliore garanzia di una fede sottratta agli interessi politici esterni e saldamente ancorata nella cultura e nella società locali». È lo stesso Costantini che svolse una instancabile opera, non scevra da difficoltà, lungaggini e resistenze, affinché il Vangelo di Cristo si radicasse in terra cinese e fosse compatibile con la società e la cultura locale. Lo stesso Costantini che fu organizzatore e promotore del Concilium Sinense, il primo e finora unico Sinodo della Chiesa cattolica in Cina, del quale sono stati celebrati oggi, 21 maggio, i cent’anni in un importante convegno internazionale promosso dalla Pontificia Università Urbaniana, in collaborazione con Agenzia Fides e Commissione Pastorale per la Cina, che ha visto tra i protagonisti della sessione mattutina il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin.

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La vita difficiledelle chierichette

(L´Osservatore Romano. Elena Massimi).

Nel 1947 sulla «Rivista del Clero» italiano venne pubblicato un articolo dal titolo Queste bambine… (di Alfredo M. Cavagna), che affrontava una questione educativa allora problematica: l’autore lamentava il fatto che l’azione educativa del parroco fosse rivolta principalmente ai bambini/ragazzi e non alle bambine/ragazze, delle quali si occupavano le maestre, le suore, le dirigenti dell’Azione Cattolica.

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