Dallo scisma di Lefebvre al caso Viganò. Un nuovo incendio rischia di divampare nella chiesa

(Domani. JUAN MARÍA VIAN).

Lo scisma lefebvriano è molto più grave e drammatico. Dopo la morte dell’arcivescovo francese la tensione si è stemperata e non pochi tradizionalisti sono rientrati nella chiesa cattolica. Ma il fuoco non è spento e il caso del prelato italiano – sullo sfondo dello scontro sulla liturgia – rischia di far divampare nuovamente l’incendio. Scaduto il 28 giugno il termine per difendersi di persona o attraverso uno scritto, nei prossimi giorni l’arcivescovo Carlo Maria Viganò sarà giudicato in Vaticano dal Dicastero per la dottrina della fede, l’antico Sant’Uffizio. Per un’accusa molto grave: quella di scisma. È stato lo stesso prelato a pubblicare il decreto curiale proprio nel giorno della convocazione in Vaticano, il 20 giugno, e a rifiutare con asprezza un processo che ritiene dall’esito scontato.

Continue reading