Il miracolo di Lazzaro, il coming out e i preti gay: il gesuita arcobaleno agita la Chiesa

(il Giornale. Nico Spuntoni).

Padre James Martin, che aveva associato l’episodio del Vangelo di Giovanni alla condizione dei cattolici omosessuali, scrive un libro destinato a far discutere. Si chiama “Lazzaro vieni fuori!” dall’originale in inglese “Come Forth” ed è il titolo dell’ultimo libro uscito da poco in italiano di uno dei religiosi più discussi della Chiesa contemporanea, il gesuita statunitense padre James Martin. Già autore di “Un ponte da costruire – Una relazione nuova tra Chiesa e persone LGBT”, lo scrittore è noto in tutto il mondo per la sua pastorale pro-lgbt+. Un’etichetta che non deve dargli fastidio visto che anche per lanciare l’uscita in italiano (per la Libreria Editrice Vaticana) ha rivendicato ancora una volta le sue posizioni più discusse. Il libro analizza il brano del Vangelo di Giovanni che dà conto del miracolo della risurrezione di Lazzaro a Betania fatto da Gesù. Il titolo non è casuale ed è stato lo stesso Martin a spiegarlo in un’intervista ad Annachiara Sacchi su “La Lettura”, supplemento del “Corriere della Sera”. Il gesuita, infatti, ha detto che quel “vieni fuori” in origine si sarebbe dovuto scrivere in inglese “come out!” ma che alla fine lui stesso ha preferito “come forth!” per evitare polemiche. “Mi preoccupava che il riferimento al Coming Out fosse considerato un ammiccamento a quel lavoro (il suo precedente libro, ndr), dando occasione a commenti sarcastici o distraendo dal nuovo libro, che non riguarda le persone Lgbtq, ma tutti”, questa la motivazione del gesuita. Tuttavia, per promuovere il libro e non rinnegando la fama che ormai lo accompagna, Martin ha voluto comunque fare una dichiarazione sulla questione lgbt destinata a far discutere. Con Annachiara Sacchi, lo scrittore statunitense ha rivendicato la causa arcobaleno per la quale è in prima nella Chiesa: “Spesso dico ai cattolici che, lo sappiano o no, preti gay hanno detto Messa per loro, ascoltato la loro confessione, battezzato i loro bambini, celebrato i loro matrimoni, hanno fatto loro visita in ospedale, sepolto i loro genitori. La Chiesa sarebbe smisuratamente più povera senza di loro”.

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