Zuppi ai popoli della Terra Santa: “il vostro dolore è il nostro dolore, le vostre lacrime sono le nostre”. Una telefonata con il parroco di Gaza

(FarodiRoma).

Un percorso nelle ferite che ancora sanguinano con tanto dolore. E l’indicazione data dal card. Mattia Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ai 160 fedeli che hanno vissuto con lui uno straordinario viaggio in Terra Santa, tra i Luoghii di Gesù e le devastazioni della guerra. «La comunione inizia nella prossimità, frutto di Colui che si fa prossimo per farci capire chi siamo, prima vittoria sul male che distrugge, divide, allontana, rende incomunicabili, cancella il mio prossimo tanto da renderlo solo un nemico – ha detto Zuppi nel saluto iniziale della Messa nella Basilica del Getsemani, presieduta dal cardinale Pizzaballa -. Il vostro dolore è il nostro dolore, il loro dolore è il nostro, le vostre lacrime sono le nostre. Tutto qui, manifestazione solo di umana e profondissima comunione, premessa per cercare e contemplare, nonostante tutto, quella fraternità frutto dell’unica immagine di Dio che riconosciamo in ogni persona. Non ci possiamo abituare al grido di dolore che giorno e notte sale a Dio, ma anche alle nostre orecchie». Poi, nell’omelia della Messa alla Basilica del Santo Sepolcro, ha ricordato: «Siamo la piccola famiglia di amici di Gesù, che seguono Lui e si misurano con la croce, con il potere terribile del male, dell’odio che acceca la mente, del disprezzo pratico della vita, dei muri innalzati nei cuori. “Io sono per la pace, ma quando ne parlo, essi vogliono la guerra” (Ps 119,6): è l’esperienza di tanti credenti travolti da questa pandemia».

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