Zuppi: “manca un’iniziativa della comunità internazionale per favorire la pace in Ucraina”. E Prodi: “temo che il dialogo non inizierà prima delle elezioni USA” (I.S.)

(Faro di Roma).

“La pace si deve fare in tre, e quello che manca oggi è proprio la terza parte, la comunità internazionale, che deve cercare e trovare la pace, altrimenti per far finire i conflitti l’unico modo sono le armi”. Lo ha detto il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, intervenuto a “Repubblica delle idee” al suo rientro da Gerusalemme.

“Il Papa ha detto ‘bisogna avere il coraggio di negoziare’ ed è stato interpretato come una resa, ma il negoziato non è mai una resa e ha ragione il Papa a dire che ci vuole coraggio”, ha aggiunto Zuppi che parlando delle polemiche suscitate in queti giorni da prese di posizione del Pontefice ha anche scherzato sull’equivoco nato rispetto alla controversa espressione “frociaggine”. “Non è una parola argentina, qualcuno gliel’ha insegnata, è più romana”, ha osservato.

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