Neanche da morto lasciano in pace Ratzinger: la “caccia” agli eredi per il processo non è finita

(Il Giornale. Nico Spuntoni).

Benedetto XVI non era particolarmente amato da una parte dell’opinione pubblica tedesca. La morte, avvenuta ormai un anno e mezzo fa, non ha fatto sparire del tutto questo sentimento. Emblematica è la vicenda della causa civile intentata contro di lui nell’estate del 2022 da una vittima dall’ex prete Peter Hullermann, condannato nel 1986 per pedofilia e che si era segnalato per episodi analoghi nel 1979 mentre operava nella diocesi di Essen. Nel 1980 Hullermann, inviato a seguire una terapia psicoterapeutica in zona, chiese ospitalità all’arcidiocesi di Monaco e Frisinga. Nel corso di una riunione, l’allora cardinale arcivescovo Joseph Ratzinger acconsentì alla concessione di un alloggio ma imponendo che il sacerdote non venisse utilizzato per le attività pastorali. Questo divieto di Ratzinger, tuttavia, non venne rispettato e Hullermann tornò a molestare dei minorenni. Di questa negligenza si assunse la responsabilità l’allora vicario generale Gerhard Gruber, ma una vittima ha ritenuto in ogni caso di portare in tribunale l’ultranovantenne Benedetto XVI per una richiesta di risarcimento danni.

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