Il G7 e l’aborto “sparito”, ecco cosa è successo veramente

(Avvenire. Redazione).

L’apertura del G7 è stata preceduta da un’increspatura al consenso unanime che sembra regnare tra i Grandi, a partire dal dossier “guerra in Ucraina”. A tenere il banco sui media è stata la controversia sul “diritto” all’aborto, anche se fonti della Presidenza del G7 Italia frenano: «Nessuno Stato ha chiesto di eliminare il riferimento alle questioni relative all’aborto dalla bozza delle conclusioni del vertice G7, così come riportato da alcuni organi di stampa in una fase in cui le dinamiche negoziali sono ancora in corso. Tutto quello che entrerà nel documento conclusivo sarà un punto di caduta finale frutto di un negoziato fra i membri G7». Secondo alcune fonti diplomatiche, nell’ultima bozza della dichiarazione finale del vertice di Borgo Egnazia sarebbe scomparso il punto nel quale i Sette sottolineavano l’importanza di garantire «un accesso effettivo e sicuro all’aborto», introducendo, a quanto risulta da alcune ricostruzioni di stampa, il concetto di «diritto fondamentale all’aborto». Il riferimento doveva rafforzare ulteriormente – su richiesta soprattutto di Francia e Canada – il comunicato finale del G7 di Hiroshima di un anno fa, che parlava appunto di «accesso legale e sicuro».

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