In Iran per i cristiani è tempo di passione. Ma il papa dà ascolto agli ayatollah

(Sandro Magister. Diakonos).

Nella “guerra mondiale a pezzi” tanto spesso denunciata da papa Francesco, la Repubblica Islamica dell’Iran è un attore tra i più agguerriti e temuti. Eppure nulla sembrava increspare i quieti rapporti tra il regime di Teheran e la Santa Sede, prima dell’attacco sferrato contro Israele pochi giorni fa.

Poche ore dopo l’attacco, al “Regina Caeli” di domenica 14 aprile, Francesco ha detto che “nessuno deve minacciare l’esistenza altrui”. Con allusione trasparente alla dichiarata volontà dell’Iran di distruggere “l’entità sionista”.

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