La guerra infinita della Repubblica Democratica del Congo

(Di Simone Baroncia. Acistampa).

La Repubblica Democratica del Congo è uno degli Stati più grandi e più ricchi di risorse naturali del continente africano, ma i molteplici conflitti interni nel Paese hanno prodotto una forte instabilità che ha portato con sé una crisi umanitaria complessa, tantoché al termine dell’Angelus dell’ultima domenica dello scorso febbraio Papa Francesco aveva chiesto la pace: “Seguo con preoccupazione l’aumento delle violenze nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo. Mi unisco all’invito dei Vescovi a pregare per la pace, auspicando la cessazione degli scontri e la ricerca di un dialogo sincero e costruttivo”.

Infatti nell’ultimo giorno di febbraio è iniziato il ritiro ufficiale della Monusco dall’est della Repubblica Democratica del Congo, istituita nel 2005 con il mandato di proteggere i civili e mantenere la sicurezza nell’area, con il processo di smobilitazione che si concluderà entro il 31 dicembre 2024 e metterà fine alla presenza della missione nel paese, durata 25 anni. Attualmente sono circa 15.000 i peacekeeper Onu dispiegati nelle tre province più problematiche della regione, Sud Kivu, Nord Kivu e Ituri. 

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