La Specola Vaticana boccia l’AI, ‘non ha oscienza’ Gli scienziati gesuiti, ‘non assimilabile all’uomo analogico’
Nina Fabrizio. ANSA
Scienza e fede divergono spesso, o almeno, come avverte il cosmologo della Specola vaticana, p. Gabriele Gionti, percorrono dal punto di vista metodologico, due piani paralleli che non si incontrano mai. Stavolta, però, a metterle d’accordo c’è il giudizio sull’Intelligenza artificiale, praticamente una stroncatura: con la loro natura di software, di macchine algoritmiche, ChatGPT e gli altri dispostivi cosiddetti di IA, si basano su uno svolgimento di regole passo dopo passo che, per quanto avvenga alla velocità del computer, non produce mai “nè una coscienza, nè una comprensione del contesto nè tanto meno una creatività”.