ITALIA

La guerra y el deber de la memoria. Todavía es tiempo de imaginar la paz.

Marco Impagliazzo. Avvenire

Si ha a volte l’impressione che la grande storia sia un succedersi di conflitti. Di alcuni la memoria è sbiadita; di altri, come la Seconda guerra mondiale, essa rimane ben viva. Più terribile di ogni altro, con più di sessanta milioni di morti e l’uso dell’atomica sulle città giapponesi, quello scontro ha segnato il recente passato e ha suscitato un moto collettivo di repulsione verso l’idea di un confronto armato globale, che nel nostro Paese si è tradotto nell’articolo 11 della nostra Costituzione – «L’Italia ripudia la guerra…» –, nella istituzione dell’Onu, nel processo d’integrazione europea, nello stabilirsi di una coesistenza più o meno pacifica tra potenze e sistemi ideologici ed economici differenti.